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10 dicembre 2011
Il pregio nell'arte
08 dicembre 2011
Appunti su La donna che canta
E' un film drammatico e tragico fino all'estremo del verosimile. Più che a un film realista è avvicinabile a una tragedia greca classica, trasportata però all'epoca della guerra in Libano. Parla di una sofferenza privata che, come quella della guerra, tanto più grande perché imposta dall'alto, dal destino, così come la guerra è imposta per ragioni che spesso i popoli non condividono.
Se il titolo italiano mette in risalto l’estremo coraggio di questa donna, che fa pensare a un altro capolavoro teatrale, Madre coraggio e i suoi figli, appunto, di Brecht, anche per via della tematica della guerra presente nel dramma di Brecht, il titolo originale è Incendies (fuochi) e richiama le esplosioni della guerra. E anche le esplosioni di violenza che non vengono da arma da fuoco.
E' il quarto film di Denis Villeneuve, regista canadese, che ha collezionato una serie importante di premi anche con i film precedenti, con i quali ha rappresentato più volte il Canada per la corsa agli Oscar. Ma solo con questo ha ricevuto effettivamente la candidatura alla statuetta come miglior film straniero. E come miglior film straniero, La donna che canta è stato nominato aianche ai David di Donatello.
Il film ha origina da una pièce teatrale di Waidi Mouawad, drammaturgo libanese che vive in Canada. Lavoro che ha debuttato nel 2003 ed è stato rappresentato anche in Italia.
E' un film che trascina verso i suoi gorghi infernali e richiede di prendere un po' d'aria mano a mano che si fanno le dolorose scoperte assieme ai gemelli che compiono l'indagine alla ricerca del loro passato. La narrazione riesce a rivelare piano piano tutti i suoi dettagli che saranno sempre più terribili. Cosa che avvicina questa tragedia a un film noir. E' un film forte che richiede di essere seguito nel suo gioco di eccessi melodrammatici.
Il perdono.
Mi pare che il tema principale della pellicola sia quello del perdono. I protagonisti sono coinvolti dalla madre in una caccia al tesoro per scoprire un verità troppo difficile e dolorosa. Il tesoro è quindi la verità, il tesoro è la propria storia, la propria origine. Il tesoro è la conoscenza.
Questa si genera attraverso una catarsi, cioè una purificazione, prodotta da un dolore talmente grande che rischia però di schiacciare e se ne esce talmente puliti, talmente depurati che si è così sottili, così essenziali, svuotati da ogni sovrastruttura che permette di perdonare qualsiasi atrocità.
La protagonista ha subito così tanta cattiveria e violenza che non ha nulla da perdere, non ha praticamente più sentimento, ma solo vendetta, eppure quella vendetta non si può compiere, non si può sviluppare ma dove muore nasce invece il perdono perché sarebbe una vendetta contro chi ha desiderato più di ogni altra cosa al mondo. E in più è una vendetta talmente forte che si esaurisce da sola. E' come un fuoco che ha bruciato tutto e quindi si autoestingue perché non ha più nulla da bruciare.
I figli arrivano così a capire che la madre è sempre sembrata fredda e avara di sentimento nei loro confronti, perché sopraffatta da un numero di emozioni indescrivibili per la loro forza e perché erano per lei il frutto delle violenze subite. Nel finale, all'ostilità che i suoi fratelli avevano nei confronti del suo amore e del suo amato (odio etnico che scatena la serie indicibile di tragedie), si contrappone il perdono della nuova generazione che se riesce, può riconciliarsi con se stessa e con la generazione precedente attraverso la figura mostruosa di questo padre-fratello torturatore. L'agnizione, riconoscimento della reale identità di un personaggio, risolve il dramma come nella teatro classico e comporta un grosso colpo di scena.
La guerra.
All'andamento binario dei due fratelli che affrontano in maniera così diversa le ultime volontà della madre, si affianca il contrasto tra il Canada, gelido e fermo, e il Medio Oriente, scaldato dal sole ma anche infuocato dalla guerra. Ma la scelta del Medio Oriente è solamente simbolica o quasi. Il film è stato girato in Giordania ed è ambientato durante la guerra di Libano, ma non ci sono, e volutamente, riferimenti precisi a singoli episodi o battaglie. Stupri, torture sono una caratteristica di ogni guerra, ma la situazione mediorientale è ciò che ci può essere di più tragico e costantemente instabile nell'immaginario odierno.
Forse è per questo che il film non lascia spazio ai giudizi su vittime e carnefici, perché troppo grande è la colpa e troppo grande è l'amore di questa donna. Di nuovo, la guerra potrebbe essere stato solo un pretesto per raccontare la violenza più atroce, un pretesto per raccontare una vicenda al limite, che in realtà potrebbe succedere anche tra le mura domestiche. Purtroppo ci raggiungono notizie sgradevoli di violenze sessuali commesse da genitori nei riguardi dei propri figli. Per molti popoli anche in questo momento sono comunque violenze che vengono perpetuate, dovunque ci siano scontri etnici, religiosi, eccetera.
La donna che canta tocca numerosi e spinosi temi: perdono, guerra, violenza, condizione della donna, famiglia, amore, questione mediorientale. E può essere letto in molte maniere different, come parabola del perdono, come dramma bellico, come melodramma, ma anche come paradosso matematico espresso matematicamente dalla domanda: “può 1 più 1 fare 1?” Ovvero come equazione dove le incognite che dapprima paiono essere due, si moltiplicano via via sono tre, padre, figlio e madre e loro stessi. Esiste poi il paradosso della vita come eterna ricerca di una terra promessa, ricerca di pace quasi impossibile da trovare.
Ma il film è anche una tragedia classica. L'irreparabilità, il destino senza via di fuga, mi fanno pensare anche alle tragedie teatrali, greche e anche moderne, nelle quali non c'è scampo a un destino scritto, anche se questo destino si conosce già. E poi il topos dell'agnizione finale, lo stratagemma del riconoscimento che scioglie una situazione divenuta irrimediabilmente complicata.
E’ in questo e nella massiccia presenza di colpi di scena che il film tradisce l’origina teatrale, anche se il racconto si sviluppa invece con molta sapienza attraverso un intreccio efficace di presente e passato, attraverso questi lunghi flashback che raccontano delle violenze subite dalla madre.
02 dicembre 2011
La Talpa (Tinker, Taylor, Soldier, Spy)
01 dicembre 2011
La Terza Guerra Mondiale
29 novembre 2011
Il 15% del 99% - Occupy Wall Street
Il tema è affrontato da un punto di vista provocatorio con diversi colpi bassi, ma rimane comunque uno spunto interessante.
27 novembre 2011
Nascita di una dittatura mondiale
23 novembre 2011
La rivolta dei camerieri
20 novembre 2011
Robert Altman regista corale
Oggi ricorrono i 5 anni dalla scomparsa dell'eclettico regista statunitense e per lavoro ho visto alcune interviste che ha rilasciato alla TV per cui lavoro.
Altman faceva fatica a rispondere alle domande in modo esaustivo, sembrava spesso scocciato: il suo lavoro, si intuisce fra le righe, è quello di fare film, radiodrammi, programmi televisivi, inscenare pièces teatrali (tutte attività che considera della stessa dignità e nei quali nega vi sia differenza di approccio), e non di parlarne. Quello spetta agli altri, agli spettatori.
C'è comunque una frase che più di tutte mi ha colpito e che testimonia ancora una volta di quanto fosse importante per lui il concetto di coralità. Cercando di descrivere il suo lavoro, Altman dice che i suoi film non li ha fatti da solo: il suo nome figura come il brand del film, ma ci sono moltissimi altri artisti che partecipano della sua riuscita, come il direttore della fotografia, il sound designer, il direttore artistico e soprattutto gli attori. Questo non vuol dire - aggiunge Altman - sminuire il suo lavoro. Il regista ha una parte molto importante in tutto ciò. Altman è comsapevole che senza regista un film non si potrebbe fare, perché tutti gli artisti coinvolti lavorano per lui. Il regista è come un monarca benevolo che accende la luce sul loro lavoro e quelli lo eseguono perché credono che vi sia un controllo.
Ne emerge la figura di regista come di un demiurgo che con la sua protezione permette a tutti gli artisti in gioco di lsciarsi andare e comporre l'opera sotto e grazie al suo sguardo vigile.
19 novembre 2011
Buon compleanno Meg
Oggi compie dunque i suoi primi 50 anni e noi la ricordiamo con la memorabile scena tratta dalla commedia brillante al fianco di Billy Crystal, che ha risposto alla domanda: "può esistere l’amicizia tra uomo e donna?" HARRY TI PRESENTO SALLY.
Memorabile è la sua simulazione in pubblico di un orgasmo nel film che l'ha trasformata in una star.
17 novembre 2011
Furore
Nel giorno delle proteste degli studenti di tutto il mondo, un augurio alle nuove generazioni tratto da Furore (The Grapes of Wrath di John Ford 1940).
16 novembre 2011
Breaking Dawn (1 e 2)
DALLA PARTE DEL VAMPIRO
15 novembre 2011
Il ricatto del debito
Il nostro destino pare segnato ormai da alcuni anni: svenderanno il nostro Paese e lo faranno al prezzo più basso possibile e ridurci in una specie di nuova schiavitù.
Eppure ci sono dei modi per risorgere, come è riuscita a fare l'Argentina, o per opporsi, come è riuscito a fare l'Ecuador. Il debito che chiedono di pagare ai cittadini è stato in larga parte contratto dalle classi dirigenti di questi Paesi, così come è successo in Grecia e da noi in Italia.
Per questo il debito può essere dichiarato illegale e per questo noi non dovremmo pagarlo.
14 novembre 2011
La presa del potere
Per buon auspicio dedichiamo una canzone ai futuri comandanti.
13 novembre 2011
12.11.2011 Berlusconi si dimette
Assomiglia molto alle grandi feste popolari per le cadute dei dittatori che abbiamo visto in Paesi che ci sembravano culturalmente così distanti da noi. Ma forse questa distanza si è ridotta.
I tempi duri non sono certo finiti e forse stanno solo per iniziare, ma per oggi vogliamo goderci la festa. Facciamo un brindisi anche se invece dello spumante useremo lacrime e sangue.
Buona fine. Buon principio.
24 ottobre 2011
Guida al cinema di un pervertito
Una sorta di lezione magistrale di due ore e mezzo di uno studioso, che ha più dell'energico boscaiolo che del professore.
Grande pregio del film sta nel potere comunicativo e nella presenza "scenica" di questo insolito critico cinematografico. La "lezione" è tenuta in un inglese imperfetto e dal forte accento slavo e con una esse blesa molto pronunciata. Se a ciò si aggiunge un faccione coronato da una grande barba e due occhietti ravvicinati e leggermente strabici che guardano in macchia o leggermente a sinistra rispetto al punto di vista dello spettatore (legge un copione o semplicemente cerca concentrazione?) si può evincere la straordinaria simpatia di un personaggio che mette passione nel suo racconto e veste i panni, per brevi inquadrature, dei protagonisti dei film che analizza. Zizek parla infatti da luoghi in cui è stata ricostruita piuttosto fedelmente lo scenario cinematografico.
Il critico, che nella realtà è l'importante filosofo e psicanalista Slavoj Zizek, si esprime chiaramente in una lingua che non è la sua lingua madre e questo sembra costituire un ostacolo alla sua dissertazione che richiede ancora una maggiore forza espositiva e un maggior impeto. Si crea un discorrere cadenzato, quasi come se a ogni parola egli dovesse, contro la sua volontà, sostare per una frazione di secondo e cercare la parola giusta. Questo rende più potente e più appassionata la sua comunicazione.
Il film costituisce un ottimo esercizio e un ottimo ripasso per gli appassionati di storia del cinema, ma offre a tutti spunti di riflessione sulla natura del nostro interesse verso questa arte e sulla natura stessa del cinema come illustrazione del nostro desiderio.
Alcuni esempi. Secondo Zizek, lo spettatore va al cinema per vedere la vita come da una fessura, in una parete dietro alla quale si è nascosto. ll riferimento corre alla notoria teoria dell'arte cinematografica come atitvità voyeuristica per eccellenza. Ma questo è quello che succede abitualmente: forse guardiamo sempre la vita dalla fessura, da quel piccolo buco, che è la nostra pupilla. Lo schermo cinematografico, inoltre, funziona come un gabinetto guasto o otturato, che, invece di inghiottire gli escrementi, i rifiuti del nostro organismo e mandarli in un mondo sotterraneo, li riporta alla nostra vista e fa emergere, per così dire, il "rimosso".
A nulla serve sapere che il cinema è finzione, anzi è proprio sapere che stiamo esercitando la nostra fantasia ci permette un coinvolgimento emotivo, ci permette di essere chi siamo veramente. Se vogliamo cercare la realtà, dobbiamo cercarla nella finzione cinematografica.
Trovo divertente, ancora prima che sorprendente, che io sia giunto a conclusioni simili nella mia tesi di dottorato, muovendo però da presupposti completamente diversi e facendomi guidare dalle teorie cognitiviste e dalla critica reader-oriented.
09 ottobre 2011
Parsimonia e libertà
08 ottobre 2011
Paesi schiavi
23 settembre 2011
Musica per lavatrice e ferro da stiro
In questo video si dimostra come.
21 settembre 2011
Il salto del tunisino
Così descriverebbe questo video il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.
Guardate piuttosto il bellissimo striscione finale.
05 settembre 2011
Golpe finanziario
La crisi finanziaria di questi anni deriva in larga parte da scelte operate dai governi, soggiogati dai grossi poteri economici e finanziari. Tali poteri dopo aver creato i nostri problemi, ora ci tengono per le palle. E le condizioni che dettano per sciogliere il ricatto sono il taglio dei servizi, del welfare, in sostanza la riduzione della nostra qualità di vita, il nostro impoverimento, e la riforma del lavoro. In questo modo i mercati finanziari avranno ancora più potere.
Questo è quello che è successo in Grecia, dopo la crisi, e che sta succedendo in Spagna e in Italia allo stesso modo.
La crisi non è casuale, ma è un vero e proprio colpo di Stato a opera dei poteri finanziari, che stanno cambiando le regole della nostra democrazia.
01 settembre 2011
Tocca a noi
30 agosto 2011
11 settembre. Aerei dalla forma di missili
Il video mostra chiaramente che il Pentagono americano fu colpito da missili e non da aerei.
16 agosto 2011
Spartacus: Gli dei dell'arena
Spartacus è tornato… con una nuova entusiasmante stagione. Spartacus: Gli dei dell’arena!
La casa di Batiato e i suoi spietati combattenti prima dell’arrivo di Spartacus.
L'ascesa di Crisso. Come Enomao sia diventato Dottore.
Il rapporto tra Batiato e suo padre…
…e i suoi primi successi.
I sogni di gloria e di libertà dei gladiatori. I sogni di potere e la lussuria dei patrizi e delle loro donne.
Spin off e prequel della bella e fortunata serie Spartacus: Sangue e sabbia, Gli dei dell’arena contiene gli esplosivi temi che hanno fatto grande la prima stagione, ma in più presenta scandalosi retroscena e nuovi intriganti personaggi.
Gladiatore principe nel ludus di Batiato è Gannicus.
DUSTIN CLARE - GANNICUS
Gannicus è l’antieroe. Interpretandolo, ho voluto che fosse un personaggio molto diverso da Spartacus, anche se in fondo è molto sensibile.
LUCY LAWLESS – LUCRETIA
Nel prequel, si vede come Lucrezia si fidi e cerchi di proteggere i suoi schiavi, ma poi qualcosa rovina tutto fino alla ribellione. E la sua capacità di amare svanisce.
DUSTIN CLARE – GANNICUS
E’ una lotta per la sopravvivenza. In ogni momento, ogni personaggio può morire. I personaggi scompaiono dalla serie in modo brutale e improvviso.
DUSTIN CLARE – GANNICUS
Non si è mai sicuri se il proprio personaggio vivrà o morirà.
Gli dei dell’arena segnerà un nuovo grande successo, nel mondo e in Italia…
LUCY LAWLESS – LUCRETIA
Mi basta essere famosa in Italia.
…per diverse ragioni.
MANU BENNETT – CRISSO
Molte persone che lavorano alla serie hanno preso parte alla produzione de Il Signore degli Anelli, Le cronache di Narnia e [altri] film ricchi di effetti (speciali).
KATRINA LAW – MIRA
Lo stile da graphic novel rende accattivante la violenza di Spartacus.
KATRINA LAW – MIRA
Gli schizzi di sangue sono trattati in modo non realistico ed esaltano il pubblico, mentre le scene di sesso sono così esplicite e così realistiche da dare i brividi.
LUCY LAWLESS – LUCREZIA
Ciò attrae subito.
LUCY LAWLESS – LUCREZIA
Ma bisogna aggiungere drammaticità, intrighi, pericoli, passione ed eroismo per sostenere lo show, altrimenti gli spettatori saranno delusi con la stessa facilità.
LIAM MCINTYRE - SPARTACUS
La violenza, il sesso e tutto il resto la rendono veramente interessante, ma la storia si regge sui giochi di potere e su come cambiano i personaggi in base ai loro rapporti.
LUCY LAWLESS – LUCREZIA
E’ la serie tv più complessa e ne sarete risucchiati.
12 agosto 2011
Vimerdì - Hero Shema
Hero Shema - questo il titolo del video - rimanda a gesta nobili ma anche a uno delle più atroci violenze compiute nella Storia e sfrutta la potenza che delle forme create dall'immersione di liquidi colorati in una sorta di piscina verticale.
11 agosto 2011
Extra - Adèle e l'enigma del faraone (Luc Besson)
Cosa fanno delle mummie egizie a passeggio nella Parigi del 1911?
Sono i fantastici personaggi del film di Luc Besson Adèle e l'enigma del faraone, riportati in vita da un grande scienziato, su richiesta della stessa Adèle.
Adèle Blanc-Sec è una sorprendente ragazza convinta che nei segreti della grande medicina dell'antico Egitto stia la chiave della guarigione dell'amata soprella rimasta ferita in un grave incidente.
Nel frattempo uno pterodattilo risvegliato dallo stesso professore mette a soqquadro la città mentre improbabili personaggi gli danno la caccia.
Avventura e magia sono gli speciali ingredienti di un divertente film per famiglie, tratto da un famoso fumetto francese incentrato sulle meravigliose avventure di Adèle, una bella scrittrice e archeologa, dall'umorismo fulminante.
LOUISE BOURGOIN
E' una donna molto moderna per i suoi tempi. E' misantropa, determinata, testarda e qualche volta antipatica.
Il personaggio cinematografico, un mix tra Indiana Jones e Mary Poppins, è rimasto fedele all'originale ed è calato in un mondo spettacolare e stupefacente, che è costato un grosso lavoro di ricerca e di costruzione di scenografie.
Grande ispiratore del progetto il regista francese Luc Besson, che deve fama internazionale a film come Il quinto elemento, Leon e NIkita. Passato dall'azione all'avventura non ha perso la sua ironia e il tocco personale.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto cinque domande.
Cosa ti ha portato alla scelta di Louise Bourgoin per il ruolo di Adèle?
LOUISE è APERTA A TUTTO. è CAPACE DI PASSARE IN UN ATTIMO DA UN ESTREMO ALL'ALTRO E IMPREVEDIBILE COME IL PERSONAGGIO, MA MENO FOLLE DI ADèLE . è VERAMENTE AFFIDABILE, MENTRE ADèLE è PIù COMPLICATA.
Come avete ricreato la Parigi del 1911?
GUARDANDO LE FOTO DELLA PARIGI DI UN SECOLO FA ABBIAMO NOTATO CHE LE PERSONE AVEVANO UN ASPETTO TOTALMENTE DIVERSO. NON SO DIRE SE SIA A CAUSA DEL CIBO O DEI CORSETTI PER LE DONNE O DEI CAPPELLI, MA AVEVANO GRANDI NASI E GRANDI ORECCHIE E FACCE IMPRESSIONANTI. PERCIò ABBIAMO REALIZZATO PER TUTTI GLI ATTORI DELLE ORECCHIE O DEI NASI FINTI... ABBIAMO FATTO LORO DI TUTTO PER RICREARE IL LOOK DELL'EPOCA.
E gli attori come hanno reagito a queste scelte?
GLI ATTORI HANNO DATO TUTTO PER IL FILM. CREDO CHE CIò SIA DOVUTO AL FATTO DI ESSERE NEL 1911, CON I COSTUMI D'EPOCA E TUTTO IL RESTO, CHE SONO MANNA PER GLI ATTORI, PERCHé POSSONO INDOSSARE IL PERSONAGGIO.
Qual è stato il momento più emozionante sul set?
UNA COSA CHE MI HA MOLTO TOCCATO è STATO VEDERE JACQUES TARDI, L'AUTORE DEL FUMETTO, ENTRARE NELL'APPARTAMENTO CHE HA DISEGNATO E VEDERE LUOISE GIà NEI PANNI DI ADèLE CON IL SUO COSTUME VERDE E IL CAPPELLO CON LE PIUME. E SOPRATTUTTO VEDERE LOUISE CHE PRENDE IL LIBRO DI ADèLE E FARE UN AUTOGRAFO, COME SE ADèLE AVESSE FATTO L'AUTOGRAFO AL SUO CREATORE.
Tua moglie figura come produttore. Che esperienza è stata?
E' STATA UN'ESPERIENZA UNICA. NON AVEVO MAI AVUTO UN PRODUTTORE AL MIO FIANCO DURANTE LE RIPRESE E CIò MI HA PERMESSO DI CONCENTRARMI ANCORA DI PIù SOLAMENTE SULLA REGIA.
09 agosto 2011
London Calling
Ma ci deve essere una ragione.
La violenza non è mai giustificabile. Nemmeno con la povertà e la rabbia. Tuttavia, in questo caso esiste un'attenuante. Questa violenza, ha il fatto di essere rivolta pressoché esclusivamente verso le cose e solo indirettamente (piscologicamente o per i danni che qualcuno dovrà ripagare) verso le persone.
Rubare nei negozi, se a rubare sono poveri frustrati e arrabbiati, ha come effetto di ridistribuire la ricchezaza.
Ho sempre coniderato il popolo inglese affetto da repressione che deve sfogare in qualche modo, allo stadio o nelle risse in discoteca. Ma non è con la forza della polizia che si possono stemperare le tensioni sociali.
08 agosto 2011
Luisenzaltro - Tickets restaurant (official video)
bentrovati nevromantici e ossessionati vari,
ecco il link del videoclip del primo singolo del nuovo disco autoprodotto di luisenzaltro che uscirà o entrerà a Settembre 2011
dal titolo "se sono spose feriranno"
brano e video sono in piena filosofia diy (do it yourself) ovvero lo-fi da te, e il tutto è a costo zero (per la teoria della finitudine)
un abbraccio con stima e ammira a tutti Voi
alessio
05 agosto 2011
L'eco-dentifricio fatto in casa
04 agosto 2011
Di Pietro al parlamento il 3 agosto 2011
03 agosto 2011
29 luglio 2011
Vimerdì - Etnia
28 luglio 2011
Adesso basta!
Le elezioni amministrative e i referendum hanno dato buoni segnali di partecipazione e desiderio di cambiamento, ma i problemi continuano ad esserci e la protesta non è ancora andata in vacanza.
Questo è uno stralcio del comuncato dei cittadini:
Coloro che stanno al Governo e in Parlamento sono dipendenti pubblici. I loro datori di lavoro siamo noi. Dal punto di vista linguistico sarebbe interessante incominciare a smettere di chiamarli "onorevoli" o "leader", ma semplici "rappresentanti". Di fatto nulla dipende dalla classe dirigente che abbiamo. Questo è solo quello che hanno cercato di farci credere, e per certi aspetti, ci sono anche riusciti. Ora è il momento di dire: "ADESSO BASTA!" La finanziaria appena entrata in vigore è stata fatta per soffocare ulteriormente il popolo e privilegiare chi non ne avrebbe bisogno.
Durante il flash mob sono state imbucate idee e proposte concrete in una scatola. E i manifestanti indossavano pantaloni con le fodere delle tasche rivoltate. Qualcuno ha portato del filo per stendere i panni e mollette per il bucato e fogli su cui ha scritto il proprio PENSIERO PULITO: un suggerimento per una nuova tassa più equa o una protesta da inviare alla casta.
27 luglio 2011
Torna Franco Nero
Tarantino ha ovviamente accettato e con lui approderanno sul set anche Robert Rodriguez e Eli Roth. Ancora sconosciuta la data d’uscita del film.
Dalla redazione di Sky Cinema.
26 luglio 2011
Vittoria a Venezia
Giovedì si conoscerà il programma ufficiale: le indiscrezioni dicono che saranno Terraferma di Emanuele Crialese e Quando la notte i film italiani in concorso. Le altre pellicole in gara, oltre al già annunciato The Ides of March di Clooney (in apertura),dovrebbero essere Carnage di Polanski, Faust di Sokurov, Contagion di Soderbergh, A Dangerous Method di Cronenberg e Poulet aux prunes di Marjane Satrapi.
Kate Winslet dovrebbe essere presente con ben 3 film: oltre alle pellicole di Polanski e Soderbergh, sarà protagonista del serial diretto da Todd Haynes Mildred Pierce.
Dalla redazione di Sky Cinema.
25 luglio 2011
Che mutande porti?
22 luglio 2011
S8-3D
21 luglio 2011
Puzzle films: per la definizione di un corpus
Il rinnovato interesse dei critici e dei teorici per lo spettatore cinematografico, si accompagna a un’interessante tendenza di produrre film in cui il ruolo giocato dallo spettatore nel dipanare la vicendasi è fatto più ampio, la sua libertà di manovra si è accresciuta e i suoi stessi processi cognitivi sono diventati in alcuni casi fulcro e motore drammatico della narrazione. Tale tendenza sembra intensificarsi a cavallodella simbolica data del cambio di millennio, periodo in cui abbiamo constatato un’alta concentrazione dipellicole che adottano tecniche narrative e visive tipiche del cinema sperimentale con lo scopo, operlomeno l’effetto, di porre al centro del film, l’esperienza estetica e cognitiva dello spettatore e che,contrariamente a quanto si potesse aspettare, hanno avuto un discreto, e in alcuni casi notevole, successodi pubblico e hanno attratto l’attenzione di critici e spettatori comuni. Avendo voluto indicare un momento di origine di questa tendenza, abbiamo pensato che esso potesseessere rappresentato dall’uscita nelle sale di Pulp Fiction, non tanto per i caratteri di novità della pellicola, evidenti ancorché non assoluti in una prospettiva storica più ampia, quanto per il grosso impattonell’immaginario del pubblico e della critica cinematografica che il film ha avuto. Così come per altri versi il chiaro esempio di Il sesto senso e come la maggior parte dei film del corpus, nonsi tratta di un film propriamente sperimentale: la grande importanza di entrambe le pellicole risiedepiuttosto nell’aver creato un punto di riferimento per molti spettatori, una chiave per riuscire a capirefilm successivi che almeno a grandi linee a questi sembrano rifarsi. Nei commenti degli spettatori essicostituiscono spesso utili punti di riferimento, oggetti frequenti di paragoni e modelli per la comprensionedi altri film, fatto che dal nostro punto di vista li rende di notevole interesse anche per quanto concernela storia del cinema tout-court. I quattro criteri di base per l’individuazione del corpus sono quindi lapresenza di una narrazione non lineare1, il costituire una sfida per lo spettatore e il fornire indicazioni sulleattività cognitive durante la visione, l’appetibilità per il grande pubblico e l’essere stato distribuito tra il1994 e il 2006, periodo particolarmente florido per questo tipo di cinema.I film da noi individuati appartengono ai generi più diversi e vanno dalla commedia al film drammatico, dall’horror alla fantascienza e al noir, anche se evidentemente il thriller sembra quello più indicato asorprendere lo spettatore basato com’è sui colpi di scena e sul mantenimento della tensione e del contattocon lo spettatore. I film sono principalmente statunitensi, anche perché quella statunitense è una delleindustrie più floride del panorama mondiale e soprattutto quella maggiormente capace di penetrare lacultura occidentale. Tuttavia, il discorso di un cinema che senza essere elitario è in grado di mettere in crisile abituali strategie di attribuzione del significato dello spettatore e di renderlo consapevole del proprioguardare è estendibile a livello planetario: gli esempi tratti dalla cinematografia europea nel suo complessosono pari a quelli nordamericani e due esempi provengono dalla cinematografia asiatica, che in generalea tutt’oggi non vanta una grande diffusione nelle nostre sale. Inoltre, anche nel caso di produzionistatunitensi, i registi sono spesso non originari degli Stati Uniti, come il messicano Iñárritu, l’inglese Nolan,lo spagnolo di padre cileno Amenábar e l’indiano Shyamalan, alcuni dei quali hanno raggiunto notorietàcon film di questo tipo nel loro paese d’origine e sono stati successivamente ingaggiati dall’industriahollywoodiana.La caratteristica che ci preme sottolineare di questo tipo di cinema è la maggiore libertà che sembra venireaccordata allo spettatore, quella di conservare aree instabili che consentano il sorgere dei dubbi. Tali film“obbligando lo spettatore a ‘guardare in faccia’ l’ambiguità del vedere. Di ogni vedere: a cominciare daquello del proprio sguardo”2. Uno strumento essenziale attraverso il quale tale effetto viene raggiunto èl’utilizzo dei processi di comprensione come risorse drammatiche. In questo modo il film mette alla proval’attività mentale dello spettatore che deve tornare con la memoria a momenti precedenti del film, rivederele ipotesi che aveva formulato, le inferenze che aveva tratto e le motivazioni che aveva adottato pergiustificare i dati mancanti. In questi film “lo spettatore è spinto a prendere in esame un aspetto che ingenere il film di finzione si limita a stimolare senza renderlo evidente, e cioè l’attività mentale compiutamentre si assiste alla proiezione”, le operazioni che gli hanno permesso la costruzione della fabula el’attribuzione del significato del film. È proprio il “gioco del rovescio” messo in pratica dal film il motivoche ne decreta il successo e l’interesse presso il pubblico3. Film che offrono maggiore resistenza ai tentatividi superare le indeterminatezze e di costruire un significato garantiscono, allo spettatore che abbia lavolontà e la pazienza di accettare la sfida, l’esperienza di visione più appagante.
18 luglio 2011
La spirale finanziaria
Il governo Berlusconi non sta facendo nulla per arginarla e approfitta della situazione per inasprire il divario tra ricchi e poveri in questo Stato. Il governo è debole, cadrà, ma il successivo, sostenuto dalla sinistra, continuerà l'opera di spoliazione del nostro Paese.
15 luglio 2011
Vimerdì - Father
14 luglio 2011
Cinema e social network
Inside, questo è il nome del progetto, sarà un film a micro episodi, trasmessi sul web, al termine dei quali gli utenti interagiscono con la protagonista, muovendo la narrazione in maniera interattiva.
Il progetto è nato dalla mente del regista D.J. Caruso e del direttore della fotografia di Avatar Mauro Fiore. La storia è quella di una donna che si ritrova intrappolata in una stanza dove c’è solo un pc connesso alla rete. Per capire dove si trova e come uscire userà ovviamente i suoi account Facebook e Twitter e tutto ciò che permette di comunicare tramite internet. Una linea narrativa che si sposa perfettamente con gli intenti cross mediali. Ancora incerta la data di inizio del progetto.
Dalla redazione di Sky Cinema.
13 luglio 2011
Extra - Mangia prega ama
Una scrittrice in crisi, insoddisfatta del proprio matrimonio e della propria vita, divorzia dal marito e lascia New York per compiere un lungo viaggio alla ricerca di se stessa.
Tratto da un libro autobiografico di grande successo, Mangia prega ama è divenuto un film grazie alla volontà della stessa protagonista Julia Roberts.
Si tratta di una commedia romantica imperniata sulla necessità di superare gli errori fatti e sulla ricerca dell’equilibrio interiore.
Nel suo viaggio la protagonista visita tre terre: Italia, India e Indonesia.
Come suggerisce il titolo del film, ai tre approdi corrispondono tre elementi: cibo, spiritualità e sentimento.
E in ognuna di queste nazioni troverà un uomo a farle da guida. Luca Argentero in Italia, in India Richard Jenkins, nominato all’Oscar per L’ospite Inatteso.
Mentre a Bali la nostra viaggiatrice incontra un dolce brasiliano interpretato da Javier Bardem.
JAVIER BARDEM
Non tutti possono permettersi di viaggiare per il mondo, ma anche se non si abbandona tutto, credo sia importantefermarsi, chiudere gli occhi e capire cosa va cambiato dentro di noi.
Ma è senza dubbio lei la protagonista del film, una delle star più affascinanti e apprezzate di Hollywood, premio Oscar nel ruolo di Erin Brokovich: l’eterna “Pretty Woman” Julia Roberts.
L’abbiamo incontrata e le abbiamo rivolto cinque domande:
A proposito dei tre elementi del film: qual è il tuo rapporto personale con il cibo?
JULIA ROBERTS
Non sono una di quelle ragazze svenevoli che mangia solo insalata. Io mangio tutto.
E con la preghiera?
JULIA ROBERTS
Mi interessa, la comprendo e credo che sia un aspetto importante della vita.
E per finire, con l’amore?
JULIA ROBERTS
In amore si può sempre migliorare. Nel senso che si più sempre accrescere la propria benevolenza e l’interesse per gli altri. Io ho un buon cerchio di amicizie e una bella famiglia e cerco di essere cortese e aperta con chi non conosco.
Qual è la cosa più romantica che tu abbia fatto per un uomo?
JULIA ROBERTS
Avere tre bambini in tre anni?
Da dove viene il tuo splendido sorriso?
JULIA ROBERTS
Dai miei genitori. Dai miei felici, grandiosi genitori. Ricevo molti complimenti per i miei denti, ma in realtà non sono così perfetti.
Diablo alla regia
Sarà la Mandate Pictures a produrre il film, da lei anche sceneggiato. Il titolo è Lamb of God, e parla di una ragazza che dopo aver perso la fede si trasferisce a Las Vegas per vivere di eccessi.
La Mandate, oltre a produrre Juno, ha anche prodotto Young Adult, altro script della Cody diretto sempre da Jason Reitman.
Dalla redazione di Sky Cinema.
12 luglio 2011
Per Salvatores c'è Malkovich
E tra gli interpreti principali ci sarà niente meno che John Malkovich, che vestirà il ruolo del nonno Kuzjia, cioè il maestro del giovane protagonista Kolyma, interpretato da Arnas Fedaravicius.
Il film sarà prodotto da Cattleya, scritto da Rulli e Petraglia e girato in Lituania.
Dalla redazione di Sky Cinema.
11 luglio 2011
Dreamland
Sinossi. Come tanti italiani Giacomo si trova su una nave. Direzione Stati Uniti. Inseguirà il sogno americano insieme al suo Padrino lavorando in un’officina di motociclette. Giacomo si farà chiamare James e assaggia subito con durezza la vita degli esuli italiani. L’America può essere anche più violenta della povera Italia e il ragazzo si ritrova coinvolto nei taglieggi e nelle risse tra gang a Little Italy. James si perde ma incontra Franco, un ex body builder che gli dà la possibilità di redenzione, salire sul ring e combattere per la propria vita.
Assolutamente necessario vedere il trailer per poter giudicare. Tra mitologia sportiva e violenza giovanile, Tra il kitsch e il b-movie. Dreamland, la terra dei sogni si propone addirittura di essere il primo tassello di una trilogia di film. Sebastiano Sandro Ravagnani dirige il protagonista indiscusso della pellicola Ivano de Cristofaro, Diego Calzolari e Franco Columbu, l’ex culturista sardo e unico italiano a vincere per ben due volte il titolo di Mister Olympia. “Incastonato” nel film un filmino amatoriale che riprende lo stesso Columbu con l’amico e compagno di allenamenti Arnold Schwarzenegger. Stride la presenza nel cast di Tony Sperandeo. Un po’ meno quella di Marco Balestri. Polemiche sul finanziamento di 20 mila da parte dell’Apulia Film Commission e 10mila da parte della provincia di Barletta, Andria e Trani per un film che in rete è già diventato un cult.
In questo film-evento almeno una conferma: è semplicemente impossibile prevedere le logiche che guidano la distribuzione cinematografica italiana. Intanto schizzano alle stelle le visualizzazioni del corposo trailer (ben 2’37”).
Dalla redazione di Sky Cinema.
08 luglio 2011
Spigolature
E io ancora non capisco cosa sia successo a una persona così intelligente per difendere gli stupidi interessi delle caste.
07 luglio 2011
Extra - The Lost Future
Come sarebbe il mondo se la civiltà umana terminasse?
Secondo gli autori di The Lost Future tornerebbe l’età della pietra. Gli umani sarebbero divisi in tribù ben distinte si vestirebbero di pelli e vivrebbero in capanne.
Poi ci sarebbero bestie mutanti e ogni tipo di pericoli e la vita sarebbe molto molto avventurosa.
BAUER
La mia fascinazione verso i mondi postapocalittici alla basa del film deriva dal disagio che provo quando l’uomo gioca con ciò che dovrebbe lasciar stare, come il nucleare o le esplosioni di piattaforme petrolifere che non riesce a controllare.
Sean Bean, il Boromir di Il signore degli anelli, è circondato da un cast di giovani talenti.
Uno dei pochi letterati della tribù e il cacciatore più audace compiono un viaggio alla ricerca della cura contro un virus che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa della società.
Con loro anche una donna forte e bella.
WALLIS
Quando ho letto la mia parte mi è subito piaciuta. Non è facile trovare ruoli di ragazze forti che tengono testa agli uomini e siano vere eroine.
CLAFLIN
Dorel sa che Kaleb ha ragione, mentre Savan non lo ascolta nemmeno, è una persona diretta che sa quel che vuole e se lo prende. Savan è Kaleb sono agli antipodi e tra loro ci sono conflitti.
Ma non c’è solo avventura e azione in The Lost Future, perché i tre personaggi danno vita a un intenso triangolo amoroso.
CLAFLIN
Dorel è la Kate Moss della tribù, è la donna che tutti adorano, mentre Savan è l’uomo più attraente, quindi formano una coppia naturale. Il povero Kaleb rimane in disparte a guardarli.
SEVIER
I personaggi sono sempre sotto attacco, perciò noi attori dobbiamo fare in modo che nei pochi attimi in cui c’è interazione siano mostrate le loro emozioni. L’azione e l’eccitazione della storia deve essere sostenuta dal rapporto tra i personaggi.
Il paesaggio sudafricano, la possibilità di recitare scene d’azione in costumi inusuali sono stati un ulteriore incentivo per gli attori che hanno aderito al progetto.
WALLIS
Guardate dietro di me: questa non è computer grafica, questa è la realtà!
TOMLINSON
La mia tribù ha il look dell’età della pietra, con vesti di cuoio e pelli di animale, ma più avanti nel racconto, in un’altra regione, si incontra un’altra tribù vestita di plastica reciclata. Hanno creato abiti molto belli.
E anche dal punto di vista tecnico, il film ha rappresentato una sfida interessante.
SALOMON
L’effetto visito più difficile è stato ricreare New York come potrebbe essere tra cinquecento anni, completamente deteriorata, con terra e grandi alberi per le strade. Avevamo due scelte: girare in città e inserire poi la vegetazione come effetto visivo o girare nei boschi e mettere gli edifici in postproduzione. Abbiamo optato per la seconda via e abbiamo trovato una splendida foresta vicino a Cape Town. La propria immaginazione è l’unico limite con gli effetti visivi.
04 luglio 2011
E guerra sia
Da diverse testimonianze risulta che i primi ad imbracciare le armi in Val di Susa siano stati proprio i poliziotti che hanno risposto con gas lacrimogeni e manganelli e calci all'appropinquarsi di parte dei manifestanti alle aree "proibite".
01 luglio 2011
Vimerdì - Bathtub IV
Sembra una ricostruzione in miniatura, ma il video è fatto di reali fotografie. E' la tecnica della fotografia Tilt & Shift, per cui con delle lenti speciali si ottiene una sfocatura che, unita al time lapse, crea questo effetto davvero singolare.
Bathtub IV è una storia coerente realizzata in passo uno senza sonoro che non sia la musica di accompagnamento.
Un cortometraggio molto bello per una nuova edizione della rubrica Vimerdì.
DiCaprio, Eastwood... Beyoncé
29 giugno 2011
Forze dell' "ordine"
28 giugno 2011
La Grande Opera
27 giugno 2011
George Jamie Woody e gli altri raghazzi del mucchio
GEORGE
La notizia della separazione con la Canalis è arrivata assieme a quella che The Ides of March, quarta regia per George Clooney, aprirà la prossima Mostra del Cinema di Venezia. Il film è un thriller politico con Ryan Gosling e Paul Giamatti.
Una notizia che conferma l’ottimo rapporto tra il regista e attore e il festival, che da sempre lo ospita con i suoi nuovi progetti.
JAMIE
Il mondo aveva annunciato Will Smith come protagonista di Django Unchained, prossimo film di Quentin Tarantino.
Ma, forse per fortuna, l’attore ha rinunciato alla parte, e al suo posto ci sarà il talentuoso Jamie Foxx. Con lui un cast d’eccezione: Leonardo DiCaprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson e Idris Elba.
WOODY
In Bop Decameron, il prossimo film di Woody Allen girato interamente a Roma, si aggiungo al cast Antonio Albanese e Ornella Muti.
Un film che continua ad arricchirsi dei grandi nomi del cinema italiano, insieme a vecchie leve e nuovi talenti del cinema Usa. Nel film ci saranno infatti Riccardo Scamarcio, Isabella Ferrari e Sergio Rubini,Fabio Armiliata, Alessandra Mastronardi, Flavio Parenti e Alessandro Tiberi, Alec Baldwin, Roberto Benigni, Penélope Cruz, Judy Davis, Jesse Eisenberg, Greta Gerwig ed Ellen Page.
Dalla redazione di Sky Cinema
24 giugno 2011
Vimerdì - Spanish Revolution
Una sorta di toccante ricapitolazione di quello che è successo finora nelle piazze spagnole e soprattutto a Madrid in una Plaza del Sol invasa di persone, della passione dei protestanti e della loro voglia di un futuro diverso.
23 giugno 2011
Filmbook - Venuto al mondo
Con oggi voglio inaugurare una seconda rubrica, che a differenza della prima, Vimerdì, non sarà settimanale, ma più casuale, e apparirà ogni volta che mi imbatterò in qualcosa che fa al caso della rubrica stessa.
In Filmbook, intendo raccogliere quei passaggi, all'interno di romanzi o altre opere letterarie, che illustrano un'esperienza cinematografica.
Rapporto tra libro e cinema quindi, ma non come trasposizione dall'uno all'altro mezzo, ma semplicemente come collezione di apparizioni di film o di resoconti cinematografici in genere all'interno delle pagine di un libro.Il primo esempio è fornito da un paragrafo di Venuto al mondo, romanzo di Margaret Mazzantini, che recita:
Era lì, scemo, si guardava intorno con il suo becco aperto. la pensilina si era svuotata e lui era ancora lì. Me ne sarei andata, ecco che avrei fatto. Puzzava di treno, o odorava ancora di lui? Restavo per spiarlo. Era un gioco triste, come in uno di quei film d'autore con le stazioni e gli sguardi blu, i protagonisti che si sfiorano e non s'incontrano perché il regista è uno stitico figlio di puttana e solo a quello ha mirato fin dall'inizio, a lasciarti a bocca asciutta, senza i baci dei finali americani.
(Mondadori, 2008, p. 70)
In ogni caso, a me piacciono i film dove i personaggi si sfiorano e non s'incontrano. Penso che la vita sia così.
21 giugno 2011
4 mesi, 3 settimane, 2 giorni
Ne sono rimasto impressionato. Non esito a chiamarlo capolavoro. E gli elementi che lo rendono tale sono la costruzione perfetta dei personaggi, che magari non sono a tutto tondo, non evolvono molto nel corso del film, ma sono tratteggiati in modo realistico, coerente e preciso.
Il secondo aspetto è costituito da una consapevolezza stilistica impressionante, con inquadrature lunghe (anche qualche paino sequenza) con macchina a mano che però rimane ferma, incollata su un punto della scena e che rifiuta persino di mostrarci uno dei due interlocutori durante i lunghi dialoghi del film per concentrarsi solo su uno di loro o tagliandone fuori diversi nelle scene di gruppo. L'effetto di suspense che ciò crea è straordinario.
Un film amaro e bellissimo, non del tutto originale forse, ma lucido e coerente, senza la minima sbavatura.
Comprendere un film
Vale comunque la pena provare a dare significato a un film anche se lo si trova ostico. Personalmente meno li capisco e più mi intrigano, anche se spesso per quelli più sperimentali, se sono anche lunghi (alla Inland Empire, per capirci), rischio l'assopimento.
Dopo spetta a ogni spettatore fino a che punto condurre la sfida... sempre sapendo che è comunque lui, lo spettatore, a vincere.
20 giugno 2011
Extra Brooklyn's Finest
Eccovi l'Extra che ho realizzato per Sky Cinema sul poliziesco Brooklyn's Finest.
A New York, in un Dipartimento di Polizia nel quale regnano soprusi e corruzione, si sviluppano in parallelo le vicende di tre poliziotti sullo sfondo della lotta alle bande del traffico di droga di Brooklyn.
Sono tre ufficiali pubblici che in modi diversi subiscono la pressione del proprio lavoro.
Sal con tre figli e una moglie incinta e malata ha un disperato bisogno di soldi ed è per questo disposto a disobbedire a ogni precetto morale.
Eddie è un veterano disilluso e segnato dal suo mestiere che annega i dolori nell’alcool e conta i giorni alla pensione.
Tango è un infiltrato schiacciato tra il ricatto dei suoi superiori e il tradimento delle persone con le quali è cresciuto.
Brooklyn’s Finest è un film ad alta tensione, dove lo spessore degli attori fa passare in secondo piano le scene d’azione.
I tre poliziotti sono interpretati da tre pezzi grossi del cinema hollywoodiano. L’eclettico Ethan Hawke, lanciato dal successo di L’attimo fuggente e noto soprattutto per il film romantico Prima dell’alba, il sempre affascinante Richard Gere e un eccezionale Don Cheadle, già nomiato all’Oscar come miglior attore per Hotel Rwanda.
A loro si aggiunge Wesley Snipes, un’icona dei film d’azione soprattutto dopo essere stato protagonista della trilogia Blade.
Brooklyn’s Finest è diretto da Antoine Fuqua, specialista nell’aggiungere spessore umano ai film d’azione e che vanta tra l’altro la regia del colossal King Arthur.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto le seguenti cinque domande.
Sei diventato regista per il tuo amore per i film del passato. Che peso ha avuto il cinema italiano nella tua formazione?
ANTOINE FUQUA
I registi italiani sono stati rivoluzionati, sono stati sperimentatori, avevano una visione chiara, erano politici… spero che questi elementi ci siano anche nei miei film.
Come descriveresti il tuo stile di regia?
AF
Giro nei posti reali con persone reali. Creo il maggior caos possibile in ogni circostanza in modo che sembri il più reale possibile. E poi cerco di controllarla attraverso una coreografia delle azioni. Ma tutto parte da un luogo reale.
Nel caso di Brooklyn’s Finest qual è questo luogo reale?
AF
E’ un posto chiamato Van Dyke Housing Project a Brooklyn, uno dei posti con più violenza in America.
Cosa hai visto lì?
AF
(Oddio) Ci sono cecchini sui tetti e la polizia non ci ha garantito protezione per la nostra visita. Ho incontrato venditori di droga e criminali, ho visto persone riempite di botte e bambini dietro le sbarre, come in prigione.
La presenza di Ethan Hawke fa pensare a una connessione con il tuo film Training Day. E’ una scelta voluta?
AF
In Training Day, è un poliziotto ingenuo, ma nella società di oggi con le sue pressioni economiche diventa un disilluso. Ora ha una famiglia numerosa e non guadagna abbastanza. E’ lo tesso personaggio e l’ho usato come linea che attraversa i due film.