La riduzione delle tasse nei confronti dei più ricchi ha creato un deficit maggiore e quindi un maggior debito (pubblico e privato).
La crisi finanziaria di questi anni deriva in larga parte da scelte operate dai governi, soggiogati dai grossi poteri economici e finanziari. Tali poteri dopo aver creato i nostri problemi, ora ci tengono per le palle. E le condizioni che dettano per sciogliere il ricatto sono il taglio dei servizi, del welfare, in sostanza la riduzione della nostra qualità di vita, il nostro impoverimento, e la riforma del lavoro. In questo modo i mercati finanziari avranno ancora più potere.
Questo è quello che è successo in Grecia, dopo la crisi, e che sta succedendo in Spagna e in Italia allo stesso modo.
La crisi non è casuale, ma è un vero e proprio colpo di Stato a opera dei poteri finanziari, che stanno cambiando le regole della nostra democrazia.
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