Eccovi l'Extra che ho realizzato per Sky Cinema riguardo il film d'avventura e science fiction The Lost Future.
Come sarebbe il mondo se la civiltà umana terminasse?
Secondo gli autori di The Lost Future tornerebbe l’età della pietra. Gli umani sarebbero divisi in tribù ben distinte si vestirebbero di pelli e vivrebbero in capanne.
Poi ci sarebbero bestie mutanti e ogni tipo di pericoli e la vita sarebbe molto molto avventurosa.
BAUER
La mia fascinazione verso i mondi postapocalittici alla basa del film deriva dal disagio che provo quando l’uomo gioca con ciò che dovrebbe lasciar stare, come il nucleare o le esplosioni di piattaforme petrolifere che non riesce a controllare.
Sean Bean, il Boromir di Il signore degli anelli, è circondato da un cast di giovani talenti.
Uno dei pochi letterati della tribù e il cacciatore più audace compiono un viaggio alla ricerca della cura contro un virus che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa della società.
Con loro anche una donna forte e bella.
WALLIS
Quando ho letto la mia parte mi è subito piaciuta. Non è facile trovare ruoli di ragazze forti che tengono testa agli uomini e siano vere eroine.
CLAFLIN
Dorel sa che Kaleb ha ragione, mentre Savan non lo ascolta nemmeno, è una persona diretta che sa quel che vuole e se lo prende. Savan è Kaleb sono agli antipodi e tra loro ci sono conflitti.
Ma non c’è solo avventura e azione in The Lost Future, perché i tre personaggi danno vita a un intenso triangolo amoroso.
CLAFLIN
Dorel è la Kate Moss della tribù, è la donna che tutti adorano, mentre Savan è l’uomo più attraente, quindi formano una coppia naturale. Il povero Kaleb rimane in disparte a guardarli.
SEVIER
I personaggi sono sempre sotto attacco, perciò noi attori dobbiamo fare in modo che nei pochi attimi in cui c’è interazione siano mostrate le loro emozioni. L’azione e l’eccitazione della storia deve essere sostenuta dal rapporto tra i personaggi.
Il paesaggio sudafricano, la possibilità di recitare scene d’azione in costumi inusuali sono stati un ulteriore incentivo per gli attori che hanno aderito al progetto.
WALLIS
Guardate dietro di me: questa non è computer grafica, questa è la realtà!
TOMLINSON
La mia tribù ha il look dell’età della pietra, con vesti di cuoio e pelli di animale, ma più avanti nel racconto, in un’altra regione, si incontra un’altra tribù vestita di plastica reciclata. Hanno creato abiti molto belli.
E anche dal punto di vista tecnico, il film ha rappresentato una sfida interessante.
SALOMON
L’effetto visito più difficile è stato ricreare New York come potrebbe essere tra cinquecento anni, completamente deteriorata, con terra e grandi alberi per le strade. Avevamo due scelte: girare in città e inserire poi la vegetazione come effetto visivo o girare nei boschi e mettere gli edifici in postproduzione. Abbiamo optato per la seconda via e abbiamo trovato una splendida foresta vicino a Cape Town. La propria immaginazione è l’unico limite con gli effetti visivi.
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