14 febbraio 2010

Quando i cartoni fanno sul serio

Oggi una piccola riflessione. Mi è capitato di riprendere in mano il DVD di Persepolis ieri sera e ho pensato di dedicare almeno un breve post ai film di animazione.



Di improvviso ho ripensato a Valzer con Bashir, un film tremendo, un po' difficile da masticare all'inizio ma così emozionante e sconvolgente mano a mano che si sviluppa.

Meriterebbe un discorso a parte le sorprendenti tecniche grafiche dei due film! Magari in uno dei prossimi post. Ora mi concentro sul loro senso.

I film animati spesso hanno saputo criticare profondamente e con acume l'operato dei loro stessi Paesi. Persepolis è un film iraniano che traccia in forma di commedia la storia dell'Iran.
Valzer con Bashir è un film israeliano che guarda con sgomento a un fatto ignominioso della storia di Israele: il massacro di Sabra e Shatila.



Pensate poi alla serie animata TV South Park. I creatori hanno collaborato anche al film
Bowling a Columbine di Michael Moore. Il documentario, per spiegare la psicologia di un Paese che sta dietro a tante efferatezze, apre a una sequenza animata che ripercorre la Storia degli Stati Uniti e sottolinea come la paura infondata, iscritta nel DNA della Nazione, sia la causa di tanta violenza da sempre.



Tutto il contarino di quella fasulla macchina di illusioni (e non di sogni) che è Hollywood, che tutti gli anni, in questo periodo, si autocelebra con le proclamazioni degli Oscar.

Pensate a
The Hurt Locker, il film favorito per il premio a miglior film quest'anno. La pellicola di Kathryn Bigelow è acclamata come un duro film sulla guerra, qualcosa che dovrebbe scrollare le coscienze. E invece è un film inutile. E' il racconto di un eroe pazzo, non della guerra, ma di un uomo, incosciente sì, ma di successo. Il punto di vista è sempre "americano" è sempre quello del colonizzatore.

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