Per chi legge cronache e memorie di passati regimi, non è difficile cogliere similarità con la situazione attuale in Italia e scorgere la pericolosità di certi fenomeni.
Per restare all'ambito cinematografico, esiste un caso piuttosto emblematico di quanto la libertà di pensiero sia invisa alla classe dirigente italiana. Nel nostro Paese le cose si complicano, perché alla prepotenza di piccoli uomini che occupano alti scranni, si somma la tracotanza e invadenza di un minuscolo stato inserito nella nostra penisola.
Inoltro dal gruppo Retepirata questa segnalazione:
Migliaia di persone chiedono su Facebook la distribuzione in sala del film Agorà di Alejandro Amenabar, campione di incassi in Spagna ma inspiegabilmente bloccato in Italia. Narra la vita di Ipazia d'Alessandria, martire della libertà di pensiero uccisa dall'integralismo cristiano.
Spuntano appelli anche per un altro film del 2004 mai distribuito, De Reditu di Claudio Bondi, dura critica all'atteggiamento violento del primo cristianesimo. Mercato che ostacola il cinema di qualità o ingerenze vaticane?
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