25 febbraio 2010

Videografia Buzzati

Ho tentato in questo post di raccogliere spunti e suggestioni visive di vario genere, che ho elencato qui sotto divise per categoria: pittura, corti, musica, letture, eccetera.

L'elenco tiene conto di tutto ciò che sono riuscito a trovare in rete che poteva essere, a mio giudizio, di qualche interesse e stimolo. Ovviamente l'elenco non è completo, e anzi è da considerarsi in progress, ma può essere una comoda base di partenza.



BUZZATI PITTORE


Questo video offre una carrellata di tavole pittoriche realizzate da Dino Buzzati per il libro Per Grazia Ricevuta - I miracoli di via Morel.


Opera pubblicata nel 1971, racconta alcuni miracoli immaginari che la tradizione popolare attribuisce a Santa Rita da Cascia. Le vicende sono ambientate a Valmorel e dintorni, località nei pressi di Limana, in Provincia di Belluno.
Nel racconto Buzzati immagina se stesso alla ricerca di un fantomatico santuario di Santa Rita, che però non riesce mai a trovare, finché scoprirà che il luogo di culto non è altro che un grosso masso, ricoperto di luccicanti ex-voto.
Questi ex-voto sono stati tutti disegnati da Dino Buzzati e sono raccolti insieme al racconto.
Uno dei dipinti era riposto in una cappelletta nei pressi di Valmorel, ma poi trasferito nel palazzo comunale di Limana.
Il libro ha dato il nome al sentiero che ripercorre i luoghi del racconto: partendo dal paese di Giaon, tocca il santuario di Madonna Parè, una via Crucis e giunge infine a Valmorel. A Giaon sono stati dipinti alcuni murales raffiguranti i miracoli.

Fonte: Shivabel.



- Qui un altro video con disegni di Buzzati.


CORTOMETRAGGI E SPETTACOLI TEATRALI BASATI SU RACCONTI DI BUZZATI

- Un corto tratto da "La polpetta"



- Un corto tratto da "Amici"



- In francese, l'adattamento del 2009 del racconto "Cacciatori di vecchi" da parte di un gruppo di studenti di una scuola di Arte e Spettacolo di Poitiers.




-
Teatro in vetrina. Interessante messa in scena in rumeno.

- Al minuto 2'00" di
questo video, un brano della rappresentazione teatrale basata sul racconto "L'aumento".

- Ancora un
cortometraggio in francese e in bianco e nero.

-
Prima e seconda parte di un corto in inglese ispirato a "K".

- Un'animazione spagnola dedicata a Buzzati.




- Il
trailer di un corto tratto da "La giacca stregata".

-
Spezzone suggestivo di un lavoro tratto ancora da "K".

-
Animazione ispirata a "Eppure battono alla porta".


LETTURE DI RACCONTI


- La
prima e la seconda parte della lettura di "La giacca stregata".

- Lettura di "Il giardino delle gobbe" con accompagnamento musicale e proiezione di immagini. "La
possibilità di sperimentare la finezza di stile di uno dei più grandi autori italiani del Novecento, nelle cui pagine coesistono allegorie inquietanti, spunti surreali, invenzioni fantastiche e dati di cronaca, che sembrano rimandare a possibili realtà metafisiche." [Fonte: Viaterrea]



- "Il mantello".





INTERVENTI IN TV DI BUZZATI


- Dino Buzzati descrive una sua tavola ispirata al racconto "La precipitata" e parla della sua pittura, della possibilità di realizzare poemetti illustrati attraverso i fumetti, narra episodi della sua vita di pittore, discute del suo lavoro di giornalista






MUSICHE ISPIRATE AL LAVORO DI BUZZATI

- Brano orchestrale ispirato al romanzo
Troppo Natale.

-
Brano orchestrale più soverapposizione di disegni ispirato a "Poema a fumetti".

-
Dramma musicale istantaneo.

-
Brano ispirato a "La goccia".

-
Una canzone di Federico Salvatore, quello diventato famoso con la canzone "'Azz" al Maurizio Costanzo Show.
'''La macchia', invece, è un tango surreale che ha radici nel terreno noir dei 'Sessanta racconti' di Dino Buzzati''. (FedericoSalvatore, 2oo9)

- Una composizione di
Sergei Dmitriev, interpretata da un noto quartetto di sassofoni che ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo diversi anni fa a Bergamo.


Il
link di IMDb ai film e corti tratti da opere di Dinzo Buzzati.

Su YouTube è possibile vedere per intero il film
Un amore, da questo canale, dal quale cito:

Ha sottolineato Carlo Bo che «Un amore» è uno dei tentativi più spontanei e riusciti da parte di un autore italiano di delineare, sviscerare con coraggio, un sentimento non ricambiato, seppure consumato carnalmente. L'amore viene messo a nudo, nelle sue debolezze, ingenuità, nelle sue origini, nelle sue speranze, continuamente disattese con malizia e spregiudicatezza.


L'amore che Buzzati canta non è la passione travolgente fra due amanti ostacolati dalle circostanze, né l'amore platonico di un uomo represso ed eccessivamente timido. È un amore disperato, a senso unico, vigliacco ma onesto, disciolto in una metropoli degradata nello spirito. Un amore così intenso e inadeguato da spingere il protagonista, un borghese apparentemente irreprensibile, a mentire più volte a se stesso per non accettare la realtà, e continuare a sognare.

Nella cornice di una Milano grigia, caliginosa e triste, fra salotti di case d'appuntamento e strade impregnate degli odori dei «camini, sfiatatoi delle caldaie a nafta, ciminiere delle raffinerie Coloradi, camion ruggenti e fogne», si sviluppa la vicenda dell'architetto Antonio Dorigo, 49 anni, che nell'inverno del 1960 incontra una giovanissima squillo, sedicente ballerina del teatro alla Scala di Milano. Così la maîtresse di una casa d'appuntamenti, la signora Ermelina, introduce al protagonista la sua ultima rivelazione: «... che bambina, vedrà (abbassò ancora di più la voce)... Mi raccomando sa, è minorenne... una ballerina».

Dorigo è dipendente dal rapporto di prostituzione; le ventimila lire sborsate per una marchetta gli consentono di varcare un universo proibito, attraverso il quale accostarsi a quella «creatura straniera che è la donna [...] creatura di un altro mondo vagamente superiore e indecifrabile».

Dopo il primo incontro con l'avvenente ballerina — «c'era qualcosa di fresco, di popolaresco ma non volgare» — Dorigo inizierà a coltivare una passione lacerante, accompagnata da un sentimento d'amore sempre più grande, che lo condurrà a un lento e inesorabile precipitare nell'intimo, poiché i suoi sentimenti non troveranno mai una sincera corrispondenza da parte di lei. L'architetto, incapace di uscire dal ruolo del cliente innamorato, sopporterà mortificanti umiliazioni pur di continuare a godere della compagnia della ragazza: reciterà negli alberghi la parte d'un improbabile zio e pretenderà di credere in buona fede alla relazione d'amicizia con il cugino Marcello. Laide, viziata e capricciosa opportunista, continuerà a farsi mantenere da Antonio ed a ingannarlo, a proposito della propria vita e dei propri impegni, concedendosi a lui con sempre minore desiderio e trasporto.

Eugenio Montale ha descritto questo romanzo come di una «dissezione quasi anatomica di un sentimento amoroso che molti diranno patologico». Ma Un amore riflette le azioni dissennate e disperate nella quotidianità di tanti uomini e deve la propria genesi a un'esperienza del giornalista del «Corriere della Sera». Autobiografia e finzione sono qui abilmente mescolate per animare l'invenzione letteraria.



Qui invece il trailer di Il deserto dei tartari.



Ho omesso dalla videografia
letture e trailer di cortometraggi tratti da racconti sui quali la nostra attenzione non si è soffermata.

1 commento:

  1. Grazie Fabio, hai fatto un gran lavoro. Man mano che trovo cose le aggiungo anche io qui allora

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