Quando ero piccolo (si fa per dire), uno dei miei sogni assurdi su quello che avrei voluto fare da grande era tenere un corso universitario di Teoria e Tecnica del Videoclip. Ho da poco scoperto che esiste almeno un corso in una qualche scuola di cinema dedicato esclusivamente alla realizzazione di videoclip! La realtà supera la fantasia, sempre.
Tornando a noi. La maggior parte dei video musicali che si vedono in giro sono brutti o semplicemente trascurabili. Ce ne sono però diversi altri dalla espressività molto forte, dai tratti stilistici davvero ricercati e di grande effetto e presa. Questi davvero si distinguono e aprono squarci di novità, sfruttando a pieno la libertà di sperimentare che il videoclip offre.
I primi che mi vengono in mente sono il pur vecchissimo - relativamente alla storia del videoclip, che tradizionalmente si fa risalire al video per "Bohemian Rhapsody" dei Queen del 1975, benché molti video di performance canore, anche sceneggiate, esistessero da tempo - "Take on me" degli A-ha, che mescola animazione e riprese dal vivo, o il video per "Malo" di Bebe, girato con un efficace piano sequenza, durante il quale i movimenti di macchina si limitano a reframe che seguono bene i movimenti della cantante e zoom-in e out che sottolineano i diversi momenti della canzone.
Ma è un esempio di interessante video italiano, quello sul quale voglio concentrarmi oggi. Non giudico la canzone, ma il videoclip è un esempio di stop-motion animata semplice ma davvero riuscito. E' "Cinestetica" dei Marta sui tubi.
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