31 maggio 2011

Puzzole alla riscossa

Per la serie "cosa tocca fare per campare", vi presento l'Extra di Puzzole alla riscossa (Furry Vengeance) con Brendan Fraser che ho realizzato per Sky Cinema.

30 maggio 2011

Enel alla conquista della Patagonia

Non è possibile che l'immagine dell'Italia sia legata a questo mostro (oltre che al mostro che sta a Palazzo Chigi).





Spero che al Referendum riusciremo a dare un segnale forte.



27 maggio 2011

Vimerdì - Buying Time

Per la rubrica Vimerdì di questa settimana vi propongo un cortometraggio molto ben costruito e realizzato in sole 48 ore, compresa l'ideazione. Il regista di Buying Time Robin Geradts-Gill è un videomaker e musicista australiano che ho conosciuto qualche anno fa in un festival spagnolo.

Vigliacchi

La polizia spagnola picchia alcuni inermi partecipanti del Movimiento 15M conosciuto anche come 'los indignados'.
Non serve altro commento.

25 maggio 2011

Supereroi islamici

Visto che alcuni non riescono a impararla a scuola, forse un fumetto può insegnare la tolleranza.
'99' è la geniale idea di Naif Al-Mutawa, un islamico che ha imparato la cultura occidentale per potersi offrire come promotore culturale, un fumetto che cerca di trasmettere valori universali.


23 maggio 2011

L'ultimissimo Spot Enel

Campione per le pubblicità più accattivanti, e anche più false e fastidiosamente subdole e meschine, la Enel si merita un altro post.

21 maggio 2011

Italian Revolution

Ispirato da movimenti civili e politici italiani, in Spagna è nato un grosso movimento di piazza che protesta perché le decisioni che riguardano la vita del Popolo tornino in mano ai cittadini.
Ora questo movimento sta tornando in italian. Cercatelo su twitter sotto lo hashtag #italianrevolution


20 maggio 2011

Vimerdì - Winter

Per la quarta "puntata" di Vimerdì vi propongo un video che è il risultato della composizione astraente di spezzoni di video inutilizzati.
E' questa una pratica molto diffusa su Vimeo, dove esistono gruppi e pagine nate appositamente per raccogliere video che sfruttano immagini che verrebbero altrimenti cestinate, secondo regole precise che variano a seconda del gruppo.


19 maggio 2011

Almodovar da Cannes agli States

Alla proiezione stampa del suo film cannense, molti applausi per La pelle che abito che uscira' in Italia per la Warner il 23 settembre.

Tra toni thriller-horror, atmosfere da Bunuel e una sceneggiatura che ricorda un po' Frankenstein, si svolge l'orribile vendetta di un freddo chirurgo plastico (Antonio Banderas) che sa davvero come punire il ragazzo che gli ha violentato la figlia.

Nel film ci sono tutti gli stili del regista spagnolo più' una deriva thriller, horror, insieme e tanti temi di attualita' come la chirurgia plastica, la trasformazione dei corpi, la violenza carnale, la famiglia allargata un po' psicopatica, l'incomprensione. Protagonista della storia, il chirurgo plastico Robert Ledgard, la cui moglie, dopo essere fuggita con il fratellastro Zeca (Roberto Alamo), si e' suicidata dopo essere diventata un mostro per le ustioni dovute a un incidente d'auto.

In attesa del responso di Cannes (Almodovar non ha mai vinto una Palma d’oro), Pedro si prepara ad espatriare per realizzare The Paperboy.

Da anni il regista spagnolo porta avanti questo progetto senza trovare la giusta alchimia. Ora ci siamo. Il film, tratto dall’omonimo romanzo, vede Almodovar collaborare con Peter Dexter (l’autore del libro) e un cast di tutto rispetto. Matthew McConaughey (A casa con i suoi), Sarah Jessica Parker (Come farsi lasciare in 10 giorni) ma anche l’ex Spiderman Tobey Maguire e perfino Zac Efron.

Nella trama un reporter e il suo fratello minore sono impegnati nelle indagini per cercar di scarcerare un detenuto rinchiuso nel braccio nella morte. Tra interviste e ricerche ossessive i protagonisti si troveranno faccia a faccia con le propri incubi e i propri fantasmi.

Dalla redazione di Sky Cinema.

18 maggio 2011

TV Popolare

Sta per nascere un progetto di tlevisione fatta dal basso, dove i cittadini sono i soli azionisti. Si chiama TV Popolare.

17 maggio 2011

Extra - Black Hawk Down

Questo è l'Extra che ho realizzato per Sky Cinema per il film di Ridley Scott Black Hawk Down.




Black Hawk Down, racconta dell'abbattimento di due superelicotteri da guerra durante una delicata operazione militare in Somalia.

Il film prende spunto da un episodio realmente accaduto nel 1993, in cui alcuni soldati del corpo dei Rangers e della Delta Force dell’esercito degli Stati Uniti sono rimasti asserragliati a Mogadiscio e hanno combattuto per la loro sopravvivenza per oltre 18 ore.

Il film si concentra esclusivamente sull'azione di guerra, sul sentimento di fratellanza tra i commilitoni e non lascia spazio a subplot.

RIDLEY SCOTT
La guerra non è mai stata affrontata in questo modo. Era quello su cui sin dall’inizio ho pensato di volere attirare l’attenzione degli spettatori. Quindi bisognava cominciare presentando i ragazzi, ansiosi di entrare in azione.

I creatori hanno voluto che il film fosse il più realistico possibile e che la messa in scena fosse molto accurata.
Per questo sono stati usati i veri elicotteri in dotazione a quel tempo all'esercito degli Stati Uniti, molte comparse del film sono interpretate da Rangers che hanno preso parte alla battaglia di Mogadiscio, mentre gli attori si sono sottoposti a intensi esercizi, finché i loro movimenti non sono stati naturali come quelli di veri soldati.

JOSH HARTNETT
Ci hanno insegnato ad apparire e ad agire come loro, ma alla fine siamo un gruppo di ragazzi lontani da tutto, siamo diventati amici… E’ come essere davvero nell’esercito, quindi ci saremmo comportati come loro in ogni caso.

RIDLEY SCOTT
Quando non dovevano recitare, gli attori venivano comunque sul set a vedere le procedure. Sono rimasto affascinato da come abbiano creato un vero team

Oltre a Josh Hartnett, nel cast figurano anche Eric Bana, Orlando Bloom e Ewan McGregor.

EWAN MCGREGOR
Non sappiamo dove siano le macchine da presa. Bisogna essere nella parte tutto il tempo. Ci sono petardi e bombe che esplodono dappertutto senza preavviso, pale di elicotteri a pochi metri, sole, sabbia, polvere e spari. E’ veramente… un caos!

Il progetto è stato affidato alla regia di Ridley Scott,
ritenuto uno dei più grandi registi viventi, che sul tema della guerra ha assorbito l’esperienza del padre militare e ha padroneggiato con sicurezza un set molto complesso.

ERIC BANA
E’ un pazzo. Non c’è altra persona al mondo che rimarrebbe così calma nonostante la grande responsabilità che deve sopportare. Non so che pillole prenda o che tipo di yoga faccia ma a me sembra incredibile.

La regia di Ridley Scott è stata onorata da una delle quattro nomination agli Oscar ricevute dal film, che ha vinto due statuette: quella per il miglior suono e quella per il montaggio dell'italiano Pietro Scalia.

Black Hawk Down è uno sguardo affettuoso verso i soldati americani che ogni giorno si confrontano con l'estrema violenza della guerra.

E’ un film ricco di tensione e adrenalina che evita l'eccesso di retorica.

16 maggio 2011

Vietato non fare la rivoluzione

Sul blog Mujeres del quotidiano spagnolo El Paìs, è apparso un articolo sulla cineasta egiziana Amal Ramsis, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente durante un workshop ad Almendralejo in Spagna. Ho cercato di tradurre in italiano l'interessante articolo che parla del suo ultimo lavoro e della rivoluzione egiziana.

E' impossibile vedere seduta Amal Ramsis. A meno che non scoppi una rivoluzione. Qualcosa di non molto comune fino a pochi mesi fa. La sua rivoluzione, quella che gli egiziani portarono in scena per 18 giorni a Piazza Tahrir, la sorprese chiusa nel suo studio a Il Cairo che stava termiando il suo ultimo documentario, Mamnou, Proibito. Anche se non per molto tempo. In qualsiasi altro momento sarebbe stato impossibile trovarla senza la sua videocamera in mano, o alla preparazione del progetto di festival per documentaristi Entre Cineastas, che si apre Lunedì prossimo (oggi, ndt) nella capitale egiziana. Ma c'era molto da fare.

Sette giorni prima del 25 gennaio, quando la Madre del Mondo, la Vittoriosa, e tutti i suoi figli sono scesi in piazza, facevamo insieme le nostre considerazioni all'Estoril, un angolo ineludibile del Cairo, di fronte ad alcune Stella e a un babaganush. "E molto difficile per noi a ripetere quello che è successo in Tunisia", ha detto. Entrambe annuinmmo consapevoli di quanto duramente la mano del rais Hosni Mubarak stringeva la gola degli egiziani. Tuttavia, gli argomenti che sollevavamo sembravano sufficienti non solo per la manifestazione che era stata convocata per il 25 gennaio, Giorno della Polizia, ma per una sollevazione di massa di tutte le 80 milioni di persone che vivono in Egitto. La povertà, la corruzione, la censura...

Lei, per la sua professione di regista era particolarmente toccata da quest'ultima e, mentre le stelle illuminavano la mezzanotte e brindavamo al suo compleanno e contro i divieti, mi ha presentato i suoi progetti per i giorni seguenti. Il progetto è diventato ciò che si è potuto vedere in Documentamadrid l'8 maggio: "un elenco di tutto ciò che non può essere fatto in Egitto". Un'immagine semplice e chiara di come si era fatto sempre più stretto il pugno censore della società del Paese arabo più popoloso.

Amal, che in arabo significa "speranza", quando ci siamo lasciate, è rimasta chiusa nel suo studio fino a nuovo avviso, per terminare il montaggio di quello che oggi è un documento visivo insostituibile del perché gli egiziani hanno fatto una rivoluzione. Probabilmente storico.

Non mi ricordo se le ho chiesto se intendesse partecipare alla chiamata del 25 gennaio, quel che so è che non l'ha fatto la mattina, perché non avrebbe mai pensato che sarebbe successo quello che è successo. Ma nel pomeriggio, mentre rivedeva tutto quello che non poteva fare né dire nel suo Paese nelle immagini del suo documentario, mentre ascoltava ancora le persone che hanno rischiato la loro libertà per parlare contro il regime, ha ricevuto una chiamata. La Storia le era venuta incontro, così ha lasciato la sua sedia nello studio di montaggio, ha preso la sua videocamera ed è scesa in strada.

Il seguito è stato scritto nei giornali e sarà studiato sui libri di testo. Questa piccola egiziana, dai riccioli ribelli e gli occhi sorridenti, ha ripreso in un video la conseguenza di ciò che aveva filmato segretamente e ha portato a termina alla sua storia. Appena sfornato il film mi ha detto che la rivoluzione non aveva cambiato il documentario, ma lo aveva solo chiuso in bellezza e aveva lasciato dei puntini di sospensione un po' più ottimistici.

Mamnou, Proibito ha avuto la sua anteprima mondiale questo fine settimana in Spagna, ma il vero test si terrà il 16 maggio, data dell'inizio a il Cairo di
Entre Cineastas, una kermesse di Cinema delle Donne arabo e latino-americano, che, con il sostegno dell'Ambasciata di Spagna a Il Cairo, vuole creare uno spazio che dia voce alle registe e mostrare "altre realtà e punti di vista".

Così, doppiando alcune delle opere più importanti delle registe su entrambi i lati del mare, Amal Ramsis sente che i legami si stringono e si condividono realtà. Quelle che lei percepisce molto vicine a entrambe le orecchie. "A volte, noi arabi pensiamo che in altri luoghi abbiano già superato i problemi che noi stiamo vivendo adesso, ma la verità è che ci sono molte analogie tra quello che vogliamo noi e quello che chiedono le donne in America Latina", mi ha detto in piena rivoluzione. Coloro che soffrono e affrontano le difficoltà quotidiane "donne delle pulizie, casalinghe, contadine... le donne semplici" sono quelle che lei ammira. E che la ispirano.

Non che Amal abbia mai voluto che il suo lavoro avesse un carattere politico, ma, in una pausa dalla sua permanenza giorno e notte in Piazza Tahrir, mi ha raccontato che la società in cui vive in qualche modo la ha costretta. "Non siamo liberi di lavorare senza censura, o riprendere apertamente per la strada. Devo pagare tasse molto elevate per ricevere un filmato al festival e compilare un sacco di scartoffie prima che venga accettato, sapendo già che nessuno di quelli che parlano di questioni delicate (critica ai governi, aborto, libertà e diritti) sarà proiettato".

Ora, la musica è cambiata. Coloro che hanno parlato da clandestini nel documentario, saranno presenti alla proiezione in Egitto. E Amal potrà realizzare il suo prossimo film con la libertà che si è conquistata quando si ha lottato per fare la rivoluzione.

13 maggio 2011

Vimerdì - Notebook beat

Terza puntata di Vimerdì dopo lo sciopero del blog di venerdì scorso. Oggi vi segnalo un video molto simpatico in cui alcuni quadri colorati su un foglio si animano in corrispondenza delle note musicali. Il video si intitola Scratchbook Beat.


12 maggio 2011

Anche Benigni per Woody

L’attesa si fa sempre più alta per il nuovo film di Woody Allen, che il regista girerà interamente a Roma. E il motivo è il cast stellare, a cui si aggiunge niente meno che Roberto Benigni, lontano dagli schermi da il suo La tigre e la neve.

Il comico/attore/regista italiano si aggiunge quindi a Jesse Eisenberg, Ellen Page, Alec Baldwin e Penelope Cruz.

E il titolo del film, trapelato come The Wrong Picture, è da considerarsi non attendibile, lo stesso Allen ha dichiarato di non aver ancora pensato al titolo ufficiale.


Dalla redazione di Sky Cinema.

11 maggio 2011

L'apprendista stregone

E questo è l'Extra su L'apprendista stregone che ho realizzato per Sky Cinema.





Effetti speciali fenomenali per una attualizzazione del grande classico Disney Fantasia.

L’idea è venuta all’attore Nicholas Cage che oltre che stella del film ne è anche produttore esecutivo.

CAGE
Stavo girando un film chiamato Next, nel quale interpretavo un mago nella Las Vegas del giorno d’oggi e ho pensato che mi sarebbe piaciuto interpretare un mago dell’antichità.

La trovata di costruire una storia a partire dalla sequenza dell’apprendista stregone di Fantasia è piaciuta subito a Jerry Bruckheimer, produttore che più di ogni altro a Hollywood è in grado di imprimere il suo personale marchio sui film.

BRUCKHEIMER
Quel che mi piace di Nicholas è che ha sempre molte idee interessante in serbo, per questo lavoro spesso con lui. Prima di interpretare questo personaggio ha fatto molte ricerche.

Il team è piuttosto affiatato, visto che si tratta del settimo progetto della coppia Cage-Bruckheimer ed il terzo che vede alla regia Jon Turteltaub, dopo Il mistero dei templari e Il mistero delle pagine perdute.

Nel film, Nicholas Cage è uno stregone incaricato di trovare l’erede del grande mago Merlino.

Un giorno il caso spinge il piccolo Dave nel suo negozio di antichità.

Le nuove responsabilità sono troppo grandi per Dave, che non riesce a prendere le misure con ciò che ci si aspetta da lui.

Assieme a Nicholas Cage, dovrà affrontare gli stregoni cattivi Alfred Molina e una Monica Bellucci posseduta dallo spirito della Fata Morgana.

TURTELTAUB
La sua mente è sempre in movimento e ha veramente molta energia.

CAGE
E’ un grande improvvisatore.

TURTELTAUB
Mi ricorda molto Roberto Benigni.

Di chi parlano? Ovviamente di Jay Baruchel, il vero protagonista del film, che con la sua naturale predisposizione alla commedia fisica e la forte espressività del viso ruba la scena al più titolato compagno di avventure.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo fatto cinque domande.

Cosa ti attraeva del progetto dell’Apprendista Stregone?

BARUCHEL
Ho letto la sceneggiatura e mi ha ricordato i film che mi piacevano da bambino, come La storia infinita e cose del genere. Era divertente. E quando mi hanno chiesto se avevo voglia di salvare il mond0o assieme a Nicholas Cage, ho risposto: “Scherzate? Certo che voglio!”

E’ vero che da bambino eri appassionato delle storie re Artù?

Sono stato ossessionato da Re Artù fin da ragazzo e l’ho studiato a scuola… Mi piace pensare che fossi tagliato per questo ruolo.

Com’è stato girare a Manhattan?

In una parola… pazzesco!

Qual è stato il tuo trucco preferito

I trucchi magici sono i giochetti che si fanno con le carte o tirar fuori un coniglio dal cappello. Ma il film non parla di trucchi magici, parla di magia, dannazione!

Inizi a stufarti dei ruoli comici?

No. Per due ragioni. Primo, faccio ruoli comici nei film americani, ma ho recitato in altrettanti film canadesi, dove mi lasciano fare di tutto. E poi per qualcuno cresciuto nella povertà di una famiglia di operai come me non si lamenta mai di essere stufo. La noia è solo per i ricchi.

10 maggio 2011

Drum Solo

In this video, I used pictures I took during a live concert and synched them to the beat of a drum solo. I tried to use a different picture for every different sound.

The video lasts less than 2 minutes, but is made of 1,010 single clips.

If you asked me the meaning of it, I'd reply I don't know, I just just got the idea when I saw the pictures and I wanted to see what it would look like in the end.




Music: 'Drum Solo' by Lovepocket.

09 maggio 2011

Zemeckis torna dal futuro

Chiacchierato ritorno di Schwarzy a parte - che vestirà i panni di Terminator che l’hanno reso mitico, dopo che avrà interpretato di un ex allenatore di cavalli da corsa nel film Cry Macho - Robert Zemeckis sembra il nome del momento: ogni settimana salta fuori un suo nuovo progetto.

Questa è la volta, però, del più interessante: Replay, con un soggetto tutto dedicato agli spostamenti spazio temporali, come quei film che l’hanno reso celebre.


Il film riguarderebbe un giornalista radiofonico che muore nel 1988 per un infarto e si risveglia nel 1963, nel suo corpo da diciottenne. Dopo 25 anni muore di nuovo e così via, e ogni volta dovrà cercare di cambiare comportamento, per evitare la sua morte.

Vedremo se e quando questo progetto partirà, vista l’agenda del regista, impegnato nel seguito di Chi ha incastrato Roger Rabbit, nel film sull’attacco degli gnomi da giardino How to Defense From Garden Gnome Attack, e nel live action The Flight.

Dalla redazione di Sky Cinema.

06 maggio 2011

Sciopero (Strike)

Oggi in Italia si sciopera contro il Governo e questo blog aderise allo sciopero.

05 maggio 2011

Milos Forman abbandona il cinema

Dispiace che il regista premio Oscar Milos Forman, quasi ottuagenario autore di capolavori come Hair, Qualcuno volò sul nido del cuculo e Amadeus, ha dichiarato al tabloid Blesk che non girerà più nessun film.
Il motivo è una malattia degenerativa dell’occhio destro, che potrebbe spostarsi al sinistro, rendendolo completamente cieco.
Speriamo che le condizioni del regista non peggiorino ulteriormente.


Dalla redazione di Sky Cinema.

03 maggio 2011

La lingua del colibrì

Arte e scienza si sfiorano in questo video spettacolare, che mostra con ralenti e ingrandimento sorprendenti come si nutre un colibrì.





Extra - The Hole

Un altro dei video realizzati per Sky Cinema. L'extra di The Hole, "horror per famiglie" di Joe Dante.





Una donna si trasferisce con i suoi due figli lontano da Brooklyn in un sonnacchioso paese di provincia.

La nuova casa nasconde però un terribile segreto.

Che cosa c'è di peggio che scoprire una botola in cantina dalla quale emergono, materializzate, le proprie paure più oscure?

Premiato al festival di Venezia per l’utilizzo del 3D, attraverso questa tecnologia e ad una storia intrigante, il film cerca un nuovo modo di mettere in contatto il pubblico con le sue paure.

Notevole è la prova dei tre giovani attori e specialmente dell'appena undicenne Nathan Gamble, già apparso in altri film importanti come Babel e Il cavaliere oscuro.

I due maschietti di casa danno vita a un vivace rapporto tra fratelli in assenza di una figura paterna.

TERI POLO
Le loro capacità recitative sono straordinarie. Sono meravigliata dalla loro naturalezza.
C’è stata subito sintonia. E’ stato facile essere la loro madre.

I “cattivi” che il piccolo Lucas deve affrontare sono lo spettro del violento padre…
…e uno spaventoso e piccolo pupazzo di clown.

GAMBLE
Prima del film non avevo fobia dei pupazzi, ma ora forse sì… I ragazzi degli effetti speciali hanno fatto un grande lavoro.

Dietro la macchina da presa, siede Joe Dante, che ha sempre avuto una predilezione per il genere horror. Tra i suoi film più famosi cui sono infatti Piranha dove i pesci trasformano in pasto un gruppo di villeggianti e i due capitoli dei Gremlins in cui un’orda di piccoli mostri mette a soqquadro la città.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto come mai, dopo diversi anni, abbia deciso di tornare alla sua antica passione.

DANTE
Non sono io ad essere tornato alla mia passione: è lei che è tornata da me. Sono passati anni dal mio ultimo film. Ho fatto più che altro televisione. A un certo punto della carriera si viene etichettati e con me è successo presto: io sono quello che fa gli horror e molte delle sceneggiature che ricevo sono di questo genere. Questo è stato uno dei migliori script che ho letto da molto tempo.

E perché, secondo il regista, i film horror continuano ad avere successo?

DANTE
La gente vede gli horror per lo stesso motivo per cui va sulle montagne russe: vuole sfidare la morte. I film horror parlano sempre di morte e sono un modo per sconfiggere le proprie paure. E’ sempre stato così, dai tempi dei racconti intorno al fuoco.
Sono famosi tra i ragazzi perché i giovani amano sfidare la morte e non pensano che a loro possa accadere.

Ma nei film di Joe Dante non ci sono spargimenti di sangue e particolari truculenti. Al contrario il regista sa introdurre elementi sentimentali nel suo terrore.

In un certo senso i suoi film sono horror per famiglie.

DANTE
Ogni possibile mutilazione del corpo umano è già stata fatta e io non lo trovo spaventoso, ma solo ripugnante.
Ci sono trucchi che funzionano sempre per sobbalzare il pubblico, ma fargli accapponare la pelle e rizzare i peli sul collo è più difficile, è una vera arte.

02 maggio 2011

Tutti grandi per Stone

Grande progetto e grandi nomi per l’ancora grande Oliver Stone. The Savages, suo prossimo film, ha un cast come non se ne vedevano da tempo: Benicio del Toro, Salma Hayek, Taylor Kitsch, Aaron Johnson, Jennifer Lawrence, a cui si sono aggiunti John Travolta, Uma Thurman e Blake Lively.

Il film è un adattamento di un romanzo di Don Wislow, dove due ragazzi (Johnson e Kitsch) andranno al salvataggio della loro bella amica interpretata da Jennifer Lawrence, rapita da trafficanti di marijuana.

John Travolta sarà un agente della DEA, mentre la Thurman e la Lively una madre e figlia un po’ particolari. Vedremo se il film sarà il riscatto di Stone.

Dalla redazione di Sky Cinema.