Tra le nuvole è la storia di un uomo che viaggia e fa del viaggio la sua casa. Il protagonista è Ryan Bingham, un tagliatore di teste professionista che nel tempo libero tiene seminari motivazionali sul “vantaggio” di non avere legami affettivi. Una persona che allo stesso tempo si trova a che fare con l’umanità più fragile durante le sue “spedizioni punitive” e che ha il compito di traghettare i congedati verso un futuro migliore.
Trovandosi di fronte alla nuova frontiera del licenziamento, “il telelicenziamento” in videoconferenza (cosa purtroppo non molto lontana dalla realtà) si trova di fronte paradossalmente anche alla possibilità di perdere la solitudine a cui è ancorato.
Nel tentativo di convincere la “risorsa” promotrice di questa nuova modalità di licenziamento (Nathalie, giovane rampante e carrierista che in fondo ha però trovato quel lavoro per seguire il suo amore) dell’imprevedibilità della natura umana di fronte a certe situazioni, cerca allo stesso tempo di tutelare se stesso.
In tutto ciò è inserito l’incontro con una donna (Alex) che sembra essere il suo alterego al femminile e che gli fa venire voglia di non essere più solo perché, come dice il protagonista in una scena del film “se pensi ad un ricordo bello della tua vita non sei mai solo”. L’incontro rivelerà però un’amara sorpresa. Qui si scorge una punta di cinismo del regista.
Insomma un film sull'importanza di creare e vivere fino in fondo le relazioni umane. Pur essendo un film dalla trama non scontata e banale che affronta tematiche sociali più che mai attuali (disoccupazione e solitudine) perde però un po’ della freschezza che si ritrova in Juno, precendente lavoro del regista Jason Reitman.
Tra le nuvole rimane un film da vedere se non altro per il ritmo e per il sorriso ammiccante di George Clooney!
La ragazza col cappello francese
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