Oggi voglio farvi vedere un cortometraggio in animazione stop motion sul tema delle adozioni e del razzismo, ispirato alla toccante e delicata lettera di Marco Formigoni pubblicato su Peace Reporter del settembre 2008.
La voce narrante è quella di Alessio Luise, frontman dei Luisenzaltro.
analisi, recensioni, visioni, illuminazioni, cinema, film, video, corti, ecologia, politica...
24 gennaio 2014
23 gennaio 2014
Milano: è arrivato il ticket sharing
Il prezzo dei biglietti copre una percentuale esigua del costo dei mezzi pubblici che potrebbero diventare gratuiti, vista anche la loro essenzialità sono essenziali alla qualità della vita di tutti.
Allora, almeno sfruttiamoli a fondo!
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POLITICA AMBIENTE SOCIETÀ
03 luglio 2013
Festival dei 2 Mondi - Spoleto 55
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01 luglio 2013
Argo e le balle di Hollywood
E' luglio, epoca di cinema all'aperto ma il film migliore offerto dai cinema della zona è Argo e lo dà un piccolo multisala di qualità che non è ancora entrato in pausa estiva. Come faccio sempre non mi sono informato sul film prima di vederlo, ma so che Argo ha vinto Oscar importanti e ne ho sentito parlare bene e questo mi basta. In più, il film è in lingua originale con i sottotitoli e sebbene non sia un fanatico del sottotitolo in opposizione al doppiaggio, mi permette un ripasso di inglese. La sala non è vuota come me l'aspettavo vista la data.
Fa un po' senso, a chi lo conosce come attore non molto impegnato, andare a vedere un film diretto da Ben Affleck (che ne ha cofirmato con Matt Damon anche la sceneggiatura da Oscar) che è stato pure apprezzato dalla critica!
Il film si apre con un miniripasso della storia iraniana, la cosa mi sorprende piacevolmente, anche se mi chiedo dove il film voglia andare a parare. E invece, contrariamente alle mie aspettative, si tratta proprio di un film in costume ambientato per la maggior parte a Teheran.
Le prime immagini delle proteste di piazza contro l'ingerenza degli Stati Uniti nella politica iraniana montate a ritmo incalzante hanno il look del filmato di repertorio e subito catturano. Tutto il film mantiene una fortissima componente di intrattenimento e il fulcro della vicenda è costituito da una deadline incalzante. Affleck, oltre che regista, è protagonista del film, una sorta di Mr Wolfe, un agente CIA esperto di problemi internazionali, che ha il compito di riportare a casa sei diplomatici americani in pericolo di vita. La suspense è così ben costruita che la mia vicina di poltrona non può fare a meno di incitare ad alta voce i fuggitivi sullo schermo e a più riprese.
Ecco allora che la storia tradisce un po' il mio iniziale entusiasmo, l'Iran rimane un po' sullo sfondo di un film totalmente americano: una storia di successo, con celebrazione di eroi e addirittura trionfo dell'amore nell'ulima inquadratura con Ben Affleck che abbraccia la moglie che non si era mai vista per tutto il film e sullo sfondo una bandiera americana. Sfacciati!
Non sorprende che il film sia piaciuto a Hollywood soprattutto per il fatto che di cinema si parla: la copertura della missione di Affleck è infatti la ricerca di location adatte al film che starebbe producendo. Il subplot hollywoodiano dà la possibilità a John Goodman e Alan Arkin di sfogare una serie di gustose battute metacinematografiche che ritraggono il sobborgo di Los Angeles come fabbrica delle balle e vanno dal non originale confusione tra Karl e Groucho Marx a cose che suonano più o meno: "Sei venuto a Hollywood a fare con l'aria da pezzo grosso, ma in realtà non combinerai nulla? Sei nel posto giusto."
Fa un po' senso, a chi lo conosce come attore non molto impegnato, andare a vedere un film diretto da Ben Affleck (che ne ha cofirmato con Matt Damon anche la sceneggiatura da Oscar) che è stato pure apprezzato dalla critica!
Il film si apre con un miniripasso della storia iraniana, la cosa mi sorprende piacevolmente, anche se mi chiedo dove il film voglia andare a parare. E invece, contrariamente alle mie aspettative, si tratta proprio di un film in costume ambientato per la maggior parte a Teheran.
Le prime immagini delle proteste di piazza contro l'ingerenza degli Stati Uniti nella politica iraniana montate a ritmo incalzante hanno il look del filmato di repertorio e subito catturano. Tutto il film mantiene una fortissima componente di intrattenimento e il fulcro della vicenda è costituito da una deadline incalzante. Affleck, oltre che regista, è protagonista del film, una sorta di Mr Wolfe, un agente CIA esperto di problemi internazionali, che ha il compito di riportare a casa sei diplomatici americani in pericolo di vita. La suspense è così ben costruita che la mia vicina di poltrona non può fare a meno di incitare ad alta voce i fuggitivi sullo schermo e a più riprese.
Ecco allora che la storia tradisce un po' il mio iniziale entusiasmo, l'Iran rimane un po' sullo sfondo di un film totalmente americano: una storia di successo, con celebrazione di eroi e addirittura trionfo dell'amore nell'ulima inquadratura con Ben Affleck che abbraccia la moglie che non si era mai vista per tutto il film e sullo sfondo una bandiera americana. Sfacciati!
Non sorprende che il film sia piaciuto a Hollywood soprattutto per il fatto che di cinema si parla: la copertura della missione di Affleck è infatti la ricerca di location adatte al film che starebbe producendo. Il subplot hollywoodiano dà la possibilità a John Goodman e Alan Arkin di sfogare una serie di gustose battute metacinematografiche che ritraggono il sobborgo di Los Angeles come fabbrica delle balle e vanno dal non originale confusione tra Karl e Groucho Marx a cose che suonano più o meno: "Sei venuto a Hollywood a fare con l'aria da pezzo grosso, ma in realtà non combinerai nulla? Sei nel posto giusto."
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VISIONI E RECENSIONI
15 febbraio 2013
Il Papa scende dalla croce
Una cosa del genere non succedeva da diversi secoli. Il successore di San Pietro si rifiuta di bere l'amaro calice. E c'è chi veramente crede che sia solamente un fatto personale?
La Chiesa è come una multinazionale che esiste da 2 mila anni e in questo lungo lungo periodo è capitato rarissime volte che il suo per così dire amministratore delegato sia cambiato prima della morte. Vorrà pur dire qualcosa.
La Chiesa è come una multinazionale che esiste da 2 mila anni e in questo lungo lungo periodo è capitato rarissime volte che il suo per così dire amministratore delegato sia cambiato prima della morte. Vorrà pur dire qualcosa.
13 febbraio 2013
Il ballo di S.Valentino
Non voglio sprecare parole per descrivere il video, guardatelo.
Domani, se vorranno, danzerò anch'io.
Domani, se vorranno, danzerò anch'io.
12 febbraio 2013
Cirque du Soleil in 3D
Oggi vi presento lo speciale su Cirque du Soleil: Mondi lontani che ho realizzato per Sky Arte HD. Un film in 3D tratto da uno spettacolo del circo più famoso del mondo.
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