13 gennaio 2010

Sei tu a fare il film che vedi

Capita spesso di sentire persone che "rifiutano" un film solo per il fatto che non l'hanno capito. Lo giudicano insensato e di cosneguenza brutto. Per quanto riguarda la comprensione di un fillm, sono davvero convinto che ognuno debba metterci quello che sa. Quello che sa di cinema, ma non solo: quello che sa in generale, della vita.

Sono poi estremamente convinto che l'opinione di tutti abbia la stessa importanza. Il successo di molti critici e di teorie del cinema è dovuto al fatto di saper fornire un'esegesi del testo, come il sacerdote per le Sacre Scritture. Usano belle parole e sono bravi oratori e vi convincono. Ma quello che si deve chiedere a un critico sono semmai gli strumenti di analisi, il resto lo fate da soli. Quello che siete, quello che conoscete, lo portate dentro il film.

Anche per i film che non assomigliano a cose che avete già visto, di cui avete esperienza e che invece trovate ostici, vale comunque la pena provare a "dare un senso". Personalmente, anzi, meno capisco un film e più lo trovo intrigante.

Sta a ogni spettatore, sta a voi che guardate film decidere fino a che punto condurre la sfida. Sempre ricordando che siete comunque voi, voi che fate il film, a vincere.

Ci sarà modo, spero, all'interno di questo blog di portare avanti il discorso, di chiarire meglio quanto questo sia vero, di quanto siate voi, con la vostra esperienza a fare i film.

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