08 ottobre 2010

Sergio Rubini contro la TV

''Mi piacerebbe essere ancora un ragazzino per poter cambiare questo paese. Il mondo non puo' essere progettato da cinici, ma da idealisti e sognatori e voi giovani potete cambiarlo''.

Parola di Sergio Rubini, intervenuto nell'ambito di ''Aspettando il Festival'', la manifestazione organizzata dalla Fondazione Cinema per Roma, in collaborazione con Alice nella citta', la sezione ragazzi del Festival Internazionale del Film di Roma che porta il cinema nelle scuole.

Riguardo ai personaggi che interpreta, Rubini ha spiegato ai ragazzi: ''Tutti vanno accolti ed amati, come diceva Kundera "il romanzo e' il luogo dove viene sempre e comunque sospeso il giudizio", non si puo' dividere i personaggi in buoni e cattivi, giudicarli e semplificarli''.

E ha aggiunto: ''La tv e' un mezzo che ha bisogno di semplificazioni perche' le serie devono essere comprensibili a tutti. Si ciba di un tipo di narrazione che non prevede sfumature. Purtroppo la tv e' diventata la nervatura del nostro paese e chi fa cinema si rivolge al modello televisivo. Non c'e' piu' il cinema di denuncia. Eastwood, Haggis o Draquila di Sabina Guzzanti sono eccezioni''.

Infine Rubini ha salutato i ragazzi con un ultimo incoraggiamento: ''Prima il futuro era salvifico, oggi fa paura. Bisogna organizzarsi, ragazzi, per creare un futuro migliore''.

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