17 marzo 2011

Festival di Venezia a rischio

Il Fus, il Fondo Unico per lo Spettacolo, è senz’altro uno dei fondi che il governo Berlusconi sta tagliando e congelando con più foga. Dopo aver già ridotto le risorse a 258 milioni di euro, è stato aggiunto il congelamento di altri 27 milioni (con il rischio della chiusura per Cinecittà Luce), e un ulteriore drastico taglio di 50 milioni.

Oggi questa è la situazione: la musica è scesa da 56 a 35 milioni, la lirica da 196 a 122, la danza da 9 a 5, il teatro da 67 a 42, il cinema da 76 a 47. I 50 milioni che verranno tagliati andranno a influire le altre voci del fondo, che riguardano patrimonio archeologico e musei. Martedì prossimo le principali associazioni di categoria convocheranno la stampa per illustrare le modalità di svolgimento dell’iniziativa di mobilitazione contro i tagli e che si concentrerà tra il 26 e il 28 marzo.


Non sono bastati due giorni dall’annuncio, che riceviamo subito i primi segnali d’allarme. E segnali enormi, per giunta.
Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, ha infatti pubblicamente dichiarato la propria preoccupazione verso la possibilità di realizzare la prossima edizione della Mostra del Cinema. Il motivo, ovviamente, i tagli al budget.


Così spiega Baratta:
“La Mostra del Cinema dai 7,1 milioni scende a 4 milioni. Mi appello al presidente Berlusconi perché faccia un decreto per impedirlo e preservare questo patrimonio che gli sta a cuore. Senza una certa somma la Mostra del Cinema non la posso fare, non ho scelte”.


Perdere la Mostra di Venezia per i tagli alla cultura del nostro governo sarebbe un’altra accettata alla nostra dignità di italiani.


Dalla redazione di Sky Cinema.

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