17 aprile 2010

Minority Report

Questo è l'Extra per Minority Report che ho realizzato per Sky Cinema.




Il rapimento del figlio ha portato John Anderton a sposare il progetto della pre-crimine. A Washington si sta infatti effettuando un esperimento di prevenzione basato sulle capacità di tre individui, i precog, che per effetto di sperimentazioni genetiche sono in grado di prevedere gli omicidi.
I futuri assassini sono quindi arrestati prima di commettere i crimini e la città è resa sicura.

TOM CRUISE: "Si può venire arrestati e fatti sparire senza aver mai commesso il reato nell'universo reale. È un tema affascinante."

Prima che il sistema venga reso nazionale un sospettoso agente FBI è un mandato a controllare che sia davvero perfetto.

Proprio allora le previsioni dicono che sarà il capo della pre-crimine a commettere il prossimo omicidio. Ne scaturisce una trama adrenalinica che unisce science fiction, thriller e azione.

Minority Report sfiora anche la metafisica introducendo il paradosso della possibilità della scelta all’interno di un destino già stabilito.

STEVEN SPIELBERG: "La storia gioca sulla domanda "cosa succederebbe, se conoscessimo il futuro? E specialmente riguardo le questioni di vita o di morte.”

COLIN FARRELL: "Si mette in dubbio se qualcuno abbia il diritto di sostituirsi a Dio, e quanta della propria libertà debba essere sacrificata in nome della sicurezza. Il film contiene queste tematiche profonde ma è anche un buon action thriller."

Il film è ambientato nel 2054, in un futuro plausibile, nel quale la comunicazione ha rotto ogni barriera e i cartelloni pubblicitari inviano messaggi personalizzati ai passanti riconoscendoli dalla lettura dell’iride.

L’impatto del film sull’immaginario collettivo è stato potente quasi quanto quello di Blade Runner e ha introdotto una visione alternativa, non totalmente oscura del futuro.

Per creare il mondo del film, Spielberg ha fatto riunire una ventina di esperti per discutere di come sarebbe potuta essere la capitale degli Stati Uniti 50 anni dopo, mentre artisti grafici mettevano in opera le loro visioni proprio mentre questi le esprimevano.

STEVEN SPIELBERG: "Non era necessario reinventare completamente la società per rappresentare quella di mezzo secolo più tardi. Così mi è sembrata una buona idea mettere insieme le migliori menti nei campi di tecnologia, ambiente, lotta al crimine, medicina, trasporti e informatica."

In particolare, trovate che rimangono scolpite nella mente degli spettatori riguardano le autovetture che permettono di sposarsi senza guidare anche su piste verticali e sono un’appendice delle abitazioni, i ragni per il riconoscimento delle persone e soprattutto i computer fatti interamente di vetro e comandati pressappoco come si dirige un’orchestra.

TOM CRUISE: "Steven voleva creare questa danza particolare fatta di movimenti manuali che trasformasse il linguaggio informatico in qualcosa di fisico."

Altro aspetto estetico degno di nota, la possibilità per le sue fan di vedere Tom Cruise con grandi occhi castani e con la testa completamente rasata.

TOM CRUISE: "La nostra make-up artist Michele Burke ha creato una bellissima maschera per farmi rientrare alla pre-crimine. Indosso anche delle lenti a contatto colorate dopo aver perso gli occhi a metà film e c'è un altro punto in cui mi si vede con la testa rasata. Mi piaceva avere la testa rasata, era perfetto per l'estate."

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