Il Ministro (ahinoi!) per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ha dato aria alla bocca e ha sparato a zero contro la Mostra del Cinema di Venezia. Contro il direttore Marco Muller, contro la giuria. Riporto i suoi anatemi.
“Siccome i finanziamenti sono dello Stato, d’ora in poi intendo mettere becco anche nella scelta dei membri della giuria del Festival del cinema di Venezia”.
Bravo, era ora di un po' di sano nepotismo! In Italia non ce n'è mai abbastanza!
“I risultati del Festival costringono tutti ad aprire gli occhi e fare autocritica”.
Di quali risultati si parli non è chiaro. Che cosa è che un festival del cinema deve ottenere? La vittoria di un film italiano? Un maggior numero di visitori? La promozione delle attività di governo e non la loro contestazione? No, questo sarebbe proprio impossibile!
“Tarantino è espressione di una cultura elitaria, relativista e snobistica. E la sua visione influenza anche i suoi giudizi critici, pure quelli verso i film stranieri”.
Elitario e snob? Chi, Tarantino? Quello che ha sdoganato i peggio B-movies? Sono sorpreso, non ce lo facevo davvero!
Che poi la sua visione influenzi i suoi giudizi critici... Come potrà mai essere? Non si esprimono sempre giudizi che vanno contro le nostre idee?
“Muller è come un allenatore di calcio. Innamorato dei propri schemi fino al punto di non privilegiare i talenti e le novità che sono sotto gli occhi di tutti”.
Novità e talento. Be', se si parla di nepotismo, si starà sicuramente riferendo al figlio di Costanzo.
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