L'AMORE CHE RESTA è un film drammatico
ma punteggiato da momenti da commedia romantica, che racconta l'innamoramento
tra due giovani sul quale però grava la certezza che questo amore
dovrà finire presto.
Il
soggetto è tratto dalla pièce teatrale Of Winter and Water Birds
di Jason Lew, che l’ha trasformata in sceneggiatura
cinematografica su suggerimento, tra gli altri, della produttrice Bryce
Dallas Howard, attrice e figlia di Ron Howard, anche lui
produttore del film.
Si tratta dell'esordio nella sceneggiatura per Jason Lew, attore americano di origine
nipponica. E il Giappone si fa sentire all'interno del
film in uno dei personaggi principali e nella sua storia.
Regista e cast
La regia è stata affidata dai produttori a Gus
Van Sant, che ha dedicato la maggior
parte della sua arte al mondo giovanile, solitamente dipingendone i
lati più controversi e pericolosi. E' il regista di Belli e
dannati, che già nel titolo racchiude una sorta di poetica del
regista, e ha realizzato Last Days su Cobain e altri
film sull'adolescenza difficile come Elephant e Paranoid
Park. Ultimo suo successo è Milk, film biografico sul primo
consigliere omosessuale della California ucciso negli anni '70.
Il protagonista è interpretato da Henry
Hopper, figlio del famoso Dennis Hopper (cui il film è dedicato),
solamente al suo secondo film, e dalla più conosciuta Mia Wasikowska già interprete dell'Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton.
L'interpretazione di Hopper è sorniona e divertita. Hopper ha dichiartato:
“Volevo un progetto che mi appassionasse... Quando ho letto la
sceneggiatura sono stato colpito dai personaggi e dalla loro storia,
giovani diversi dai soliti. Parla dei
percorsi tortuosi che la giovinezza porta a fare, parla di
imparare
a crescere vicino a un’altra persona. È questo che lo rende
interessante.”
L'interpretazione della Wasikwska e delicata e piena di vitalità allo stesso tempo.
Il tema principale del film è quello vecchissimo del legame tra amore e morte, il classico Eros e Thanatos, trattato però con delicatezza
e un'assenza di retorica, ottenuta anche attraverso l'eccentricità
dei personaggi. Altre tematiche toccate dal film sono quelle di amicizia,
famiglia, speranza.
Il
titolo inglese RESTLESS non fa nessun riferimento all'amore ma significa
letteralmente “senza sosta”, si riferisce di solito a persone
irrequiete. Forse è da riferirsi al personaggio di Enoch che non
trova pace e nella “quiete” eterna appunto spera di trovarla.
Struttura
La struttura del film è lineare
sia dal punto di vista temporale che spaziale. La vicenda copre pochi
mesi della vita di personaggi candidi
e molto eccentrici.
Il personaggio principale è un ragazzo che frequenta tutti i funerali che può,
senza provare niente e che è visitato da un fantasma della seconda
guerra mondiale. Enoch
è talmente eccentrico da essere osteggiato all'inizio dalla premurosa e coscienziosa sorella
di Annabel, ma dimostrando la sincerità del
suo affetto riconquista la possibilità di starle vicino e parlare di
lei al suo funerale – anche se poi non lo sentiremo parlare, ma con
una scelta molto più cinematografica lo vediamo ricordare alcuni
momenti dolci del loro innamoramento.
Se la
sorella sembra avere di più da perdere e per questo accetta molti
meno rischi, Annabel e Enoch sono persone che credono di aver perso
tutto (Enoch è sgridato a questo riguardo dal fantasma) o che lo
stanno per perdere (Annabel). Entrambi
sono slegati da ciò che li circonda, uno ha le battaglie navali con un
fantasma, lei ha i libri di natura. Lui ciò che più c'è di
mortifero, lei ciò che c'è di vitale, gli uccelli.
Enoch
è in conflitto con tutti, con gli adulti per cause diverse (è un sostanziale rifiuto del mondo adulto, il suo), ma anche
a turno con gli altri due protagonisti. Non accetta subito la condizione della sua amica. Prima prova a
scherzarci sopra, poi si arrabbia con lei (“mi vuoi lasciare”) e
con il dottore (“chiami uno bravo davvero”).
Il finale ristabilisce
l'equilibrio emotivo di Enoch che impara ad accettare la morte, come qualcosa che non è in
contrapposizione alla vita. Annabel trova la sua serenità nelle cure
di Enoch. E anche il fantasma del kamikaze giapponese Hiroshi sembra aver assolto al suo
compito di consolare Enoch, di salvarlo dalla sua stessa fine, quella
del suicidio, in sostanza, anche se un suicidio coatto, e anche lui
impara a prendere commiato dal ricordo dell'innamorata alla quale non
ha saputo dire addio.
Da questo punto di vista, Hiroshi e Annabel sono funzionali alla guarigione di Enoch e scompaiono quando lui è guarito. Possono dunque essere visti entrambi come finzioni terapeutiche operate dal protagonista che lo aiutano a superare la crisi.
Da questo punto di vista, Hiroshi e Annabel sono funzionali alla guarigione di Enoch e scompaiono quando lui è guarito. Possono dunque essere visti entrambi come finzioni terapeutiche operate dal protagonista che lo aiutano a superare la crisi.
Stile
Il film è semplice
da ogni punto di vista: narrazione è lineare, numero e psicologia
dei personaggi, non ci sono inquadrature estetizzanti o
particolarmente ricercate. Pulito ma non asettico, tutt'altro.
La fotografia colorata
accompagna la stravaganza dei personaggi, ma anche la malinconia
dell’autunno.
Anche
il tono del film è leggero, o per le meno mancano le scene madri, i
grandi atti melodrammatici che sarebbe lecito aspettarsi da un film
che tratti queste tematiche. Tutto scorre, tutto appare molto
naturale. E' quello che leggero non è, verso il finale diventa
sereno. Diventa serena anche la morte e la celebrazione dell'ultimo funerale. Per tuttà la durata del film, la
drammaticità delle tematiche sono condite dall'umorismo dei
personaggi.
Il commento musicale è un mix di Sufjan Stevens, Pink Martini and Nico e la musica
originale di Danny Elfman che creano un atmosfera dolce e nostalgica
e senza tempo, un po' come i vestiti anacronistici di Annabel.
La poetica di Gus van Sant
Restless è ancora
un racconto della profonda sofferenza di giovani consapevoli e
sensibili. Eversivi come tutti i personaggi dei film di Van Sant.
Eversivi attraverso la loro dolce sessualità. Con un bisogno di
affetto smisurato, come tutti i personaggi di Van Sant.
Il
film è meno sperimentale di altri che trattano l'angoscia
adolescenziale. La storia è narrata in modo classico, contrariamente
a film come Elephant dove le digressioni liriche sono
maggiori e il ritmo molto rarefatto. E Paranoid Park, in cui c'è
una ricerca estetizzante per quanto riguarda alcune sequenze. E' un film delicato questo, dove invece gli altri erano potenti dal punto di vista
narrativo e visivo. Il regista rinuncia a rigori formali o formalistici che già
negli ultimi film erano più deboli. Van Sant è di solito anche
sceneggiatore e montatore dei propri film. Qui è solo
produttore, forse anche per questo, alcune cose differiscono.
La
morte è una costante dei suoi film, in Gerry e Milk è
una minaccia incombente, in Last Days è corteggiata, in Elephant
è portata all'apoteosi, diventa un gioco destrutturante. Sono tutti
film dove si sa che deve succedere. Lo spettatore è già preparato.
In
Gerry il posto della morte è simboleggiato dal deserto, in
Last Days dalla casa immersa nel bosco, in Elephant dai
corridoi senza scampo della scuola. Qui i luoghi sono più espliciti:
ospedale, cimitero, obitorio.
Altro
elemento di contiguità con gli altri film del regista è l’assenza
della famiglia dei protagonisti, per cui essi trovano rifugio in
mentori adulti esterni o negli amici. Gli adolescente di Van Sant
spesso cercano di fuggire dal mondo degli adulti rifugiandosi nel
crimine, nelle droghe, nei deserti, nel sesso come abbiamo detto o
nella fantasia. Contrapposizione tra la razionalità adulta e ricerca
del bello e del sentimento degli adolescenti.
Eros
e Thanatos
Mi
sembra evidente come nel protagonista maschile si esercitino le
pulsioni di amore e di morte, quel dualismo cosmico di forze
teorizzato da Empedocle, filosofo greco, e ripreso da Freud nella sua
Psicanalisi come pulsioni verso la vita e verso la distruzione (che si esplicitano negli scontri con la zia e
nella violenza contro l'ex compagno di classe mandato all'ospedale). Questa distruzione degenera
in Enoch in autodistruzione – quindi egli si definirebbe dal punto
di vista psicanalitico un soggetto malato – e nella sua coazione a
ripetere (i funerali), nonostante il piacere che la conoscenza di
Annabel gli procura.
E'
un meccanismo con il quale si cerca di arginare la nevrosi
traumatica, cercando di rivivere il trauma per poterlo meglio
controllare, con l'illusione di imparare a conviverci.
Quello
della coazione a ripetere è un concetto che Freud ha usato per
esempio per descrivere lo stato psichico dei reduci della prima
guerra mondiale. E forse non è un caso che il migliore amico di
Enoch sia un fantasma che il trauma di una guerra mondiale l'ha
vissuto, anche se qui si tratta della seconda invece che della prima.
In
realtà, oltre a questa ripetizione, Enoch cerca nel funerale anche
il commiato dai propri genitori, cerca di elaborare il lutto che ha
vissuto in modo ritardato, a causa del coma in cui è caduto. Di
fatto amore e morte sono due forze inscindibili ed è forse anche per
questo che i due personaggi sono così complementari tra loro.
Restless è una
storia d'amore che proprio nella morte trova la sua ragione d'essere,
la sua filosofia. E' un rimedio per poter finalmente elaborare il
lutto, per Enoch, e imparare ad accomiatarsi da qualcuno che ama e
riempie si significato gli ultimi mesi di vita di Annabel. I
due ragazzi sono come gli scarafaggi del disegno di Annabel che
traggono nutrimento dalla morte.
Nel
corso del film si esercitano a morire, prendono lezioni di morte
andando ai funerali, passeggiando così spesso nel cimitero e la
mettono addirittura in scena, con tanta convinzione che non vogliono
che l'altro rubi la scena di personaggio più sofferente.
La
morte è una recita
Durante tutto il film per Enoch che fa finta di
soffrire ai funerali per i quali si maschera a lutto (cosa che in
realtà lo rivela come un falso triste al funerale in cui conosce
Annabel, forse perché anche lei sa tutto delle recite della morte).
E' per Enoch sono recite anche quelle con l'amico inesistente morto decenni prima. E sono recite anche le sue oscillazioni sopra al
fiumiciattolo, quando Hiroshi tenta di dissuaderlo dal compiere
l'insano gesto. Anche
il disegno con il gessetto intorno ai propri corpi è una recita
della morte, ma è anche un’affermazione del proprio spazio, di sé,
della propria identità che nell’età dell’adolescenza è spesso
sfuggente.
Tra le critiche ricevute dal film, quella più frequente è che per essere un ragazzo attratto
dalla morte Enoch ha un look curatissimo e preciso, lei non soffre ed è
sempre bellissima, quando si sa che il tumore di solito distrugge
il fisico del malato. Forse la recita della morte ha preso un po' troppo la mano anche al regista del film.
Altri film di allegra disperazione
I
vestiti dei ragazzi mi ricordano molto la nouvelle vague
francese, hanno un gusto spiccatamente anni '60 e mi fanno pensare
alle storie d'amore folli di Truffaut e Godard, la melanconia e l'ansia che li pervade. Penso soprattutto a Jules e Jim
in cui un lungo amore a tre, due uomini sono innamorati della stessa
donna che non sa quale dei due scegliere, fino al matrimonio con uno dei due e la finale decisione di
suicidarsi con l'altro. Quindi
ancora amore e morte e un pizzico di follia. Un critico ha fatto
notare la somiglianza del taglio di capelli con Jean Seberg di Fino
all’ultimo respiro. Altra storia di amour fou.
A
molti, il film ha ricordato anche Harold e Maude (Hal Ashby, 1971),
storia di un'amicizia tra un bambino e una signora anziana, in cui il
bambino ha tendenze suicide e si diverte a inscenare in modi sempre
più stravaganti e macabri la propria morte. Anche loro si incontrano
a un funerale e anche loro formano una sorta di coppia dove lui è
attratto dalla morte e lei, più vicina alla morte è attratta dalla
vita.